Alla fine, nell’irrisolta questione rifiuti di Roma, la casella della scelta è tornata nuovamente al punto di partenza. Il commissario straordinario Goffredo Sottile ha scelto Pian dell’Olmo, una piccola cava al confine tra la Capitale e il comune di Riano. Una decisione che ha scatenato la protesta dei comitati e delle amministrazioni locali, che hanno occupato la via Tiberina allestendo un presidio permanente. Il neo commissario straordinario all’emergenza ha il compito di individuare il sito per il post Malagrotta, la mega discarica che serve la Capitale da oltre 30 anni, per la quale è prevista una nuova proroga.
IERI ERA il giorno della verità con l’incontro fissato dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini con gli enti locali e il commissario straordinario. Goffredo Sottile ha indicato Pian dell’Olmo scatenando la protesta dei cittadini di Riano, in testa il vicesindaco Italo Arcuri, che si erano assiepati nella sala conferenza del ministero. La cava di Pian dell’Olmo era stata ventilata come possibile nelle ultime ore. “È da una settimana – ha spiegato Sottile – che mi sono insediato, non ho valutato tutto. Ho scelto il sito di Pian dell’Olmo perché tra quelli pro-posti era quello con le caratteristiche giuste. Faremo ulteriori accertamenti”. I comitati non riescono a spiegarsi una scelta prima delle necessarie verifiche. “Ho chiesto a Sottile – racconta Emilio Nurzia, attivista anti-discarica – come abbia fatto ad indicare un sito senza aver realizzato alcuno studio. Non si può decidere sulla base di un documento regionale oggetto di indagine della Procura di Roma” . Un’area già al centro di proteste, visto che sulla stessa strada, ma nel territorio di Ria-no, si trovava la cava scelta da Giuseppe Pecoraro, quella di Quadro Alto, poi definitivamente bocciata.
ANCHE PIAN dell’Olmo, come Quadro Alto, è di Manlio Cerroni, il proprietario di Malagrotta, l’“ottavo re di Roma” che torna nuovamente in pista in questo gioco che il Wwf ha definito una roulette russa. Pian dell’Olmo fa discutere visti i numerosi vincoli che insistono sull’area. Il sito, in realtà, sorge su una collina dove si trova una piccola cava avviata all’attività negli anni Sessanta e poi abbandonata. Ci vorranno mesi di lavoro per renderla praticabile, come evidenziava un documento del ministero dell’Ambiente, di due mesi fa: “Sito interessato da evidenti problematiche di natura idrogeologica”. Il piano territoriale paesistico regionale del Lazio, approvato nel 2008, vieta la realizzazione di discariche in quest’area e addirittura impone l’eliminazione di eventuali siti già adibiti a pattumiera. Luca Abruzzetti, assessore all’Ambiente di Riano, spiega il no: “Non si può scempiare una collina che dista 700 metri dal Tevere, c’è anche un rischio esondazione come denuncia l’autorità di bacino”. Non solo. Quel sito, la cava di Pian dell’Olmo, era stata oggetto di una richiesta per la realizzazione di una discarica da parte di Manlio Cerroni nel 2009, bocciata dalle autorità visti i vincoli. “Il commissario dica – conclude l’assessore – se vuole andare in deroga alle leggi”.
Goffredo Sottile ha sottolineato che la scelta è stata condivisa dagli enti locali, ma sul sito arrivano le critiche di diversi esponenti del Pdl e la contrarietà di Idv, Verdi e Federazione della sinistra. “Ci siamo sentiti abbandonati dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e dal presidente della Provincia, Nicola Zingaretti. Si giocano – denuncia Gianluca Crostella, coordinamento ‘Riano no discarica’ – la partita elettorale sulla nostra pelle, ma noi non ci fermeremo”. Davanti al presidio le donne si sono incatenate, hanno letto la costituzione e citato Bertolt Brecht: “Quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa un dovere”.