Nell’articolo di ieri avete scritto due piccole imprecisioni”. Franco Bassi è uno dei fondatori del Fuori Orario, a Taneto di Gattatico (Reggio Emilia). Da domani a domenica avrà luogo la terza festa nazionale di questo giornale. Tra i molti ospiti Antonio Di Pietro, Nando dalla Chiesa, Antonio Ingroia. “La prima festa fu quando il cartaceo non era ancora neanche uscito. La organizzammo per incrementare gli abbonamenti. Siamo sempre stati vicini a Padellaro e Travaglio: le loro battaglie sono le nostre”. Quest’anno, oltre al raduno del Fatto Quotidiano (il programma completo su ww.arcifuori.it), ci sarà un evento di beneficenza. Domenica sera, a partire dalle 18. Un concerto di solidarietà i cui utili andranno alle famiglie delle vittime dei terremoti in Emilia.
Partiamo dagli errori che avremmo commesso.
Primo: il concerto in beneficenza sarà all’aperto, non negli spazi chiusi del Fuori Orario. La gente ha il terrore dei luoghi chiusi, dopo le scosse sismiche. Se non lo scrivete, non viene nessuno. Bisogna specificarlo.
Infatti c’era scritto: “Sul palco centrale dell’area esterna”.
Ah, non lo avevo notato. Però bisogna spiegare bene anche la storia del tesseramento e del biglietto d’ingresso.
Prego.
Il tesseramento per il concerto di domenica non è obbligatorio. Lo organizziamo come Cooperativa Fuori Orario, non come circolo Arci. Il biglietto d’ingresso, di 10 euro, ci serve per un altro motivo: rientrare con le spese.
Altri eventi analoghi sono gratuiti.
Per forza, Repubblica ha dietro l’Enel e De Benedetti. Un bell’aiuto, ma se poi De Benedetti non è d’accordo, non si fa nulla. Noi non abbiamo mai voluto sponsor: è il prezzo da pagare per essere veramente liberi. Come Il Fatto, che rinuncia al finanziamento pubblico.
Quindi i proventi della tre giorni non andranno tutti ai terremotati?
Il primo obiettivo è andare in pari e recuperare le spese, che sono state tante: affitto degli spazi esterni, allestimento palco, elettricisti. Il personale, nostro e del Fatto, agisce invece a titolo gratuito. Se non recuperiamo i soldi, dopo 19 anni il Fuori Orario chiude. E non è il caso. Tutti gli utili, però, andranno in beneficenza. Sia chiaro: tutti.
Capossela, Baccini, Ruggiero, Cisco, Mannarino e tanti altri. Come sono stati scelti gli artisti?
In base alla vicinanza affettiva con noi. Si sono concessi subito, li ho chiamati personalmente e ho dovuto dire no a molto artisti meno noti. Oggi (ieri, nda) ha aderito Daniele Silvestri, arriverà alle 21.30 con tutta la band. Vuole esserci. E aspetto una risposta dai Negrita, al momento sono in Cina.
Lei è iscritto al Pd ma ama i grillini, il Popolo Viola. E organizza la festa di un giornale che il Pd mal tollera. Ha pure un blog nel sito del Fatto Quotidiano. Dov’è l’errore?
A dire il vero non rinnovo la tessera da un anno. Stimo molto i militanti della mia zona, gente umile e bellissima che ha fede nel partito. Ma la dirigenza non li merita. Non sa ascoltare la base e non ne posso più dei loro errori. Prima esisteva il Modello Emilia, ora siamo i primi a commettere gli errori – come la cementificazione selvaggia – in nome di un progresso frainteso. L’Unità, in casa mia, c’è sempre stata. Sin da quando avevo sei anni. La distribuivo per le case: abbandonarla non è stato facile. Non ne sono pentito. Il Fatto è libero, controcorrente, che non fa sconti. Come il Fuori Orario.
Quanti iscritti avete?
Almeno 30 mila ogni anno, più o meno 34 mila. È il circolo Arci più grande d’Italia, credo assieme al Magnolia di Milano. È la terra dei fratelli Cervi e stare a contatto con i giovani, ogni giorno, ti fa capire meglio il paese. Quello che non fa la dirigenza del Partito democratico.
Vasco Rossi si è detto contrario a questi concerti.
Io sono un Vasco-dipendente e in linea di principio sono d’accordo con lui. La beneficenza andrebbe tenuta per sé, senza sbandierarla. Però esistono casi e casi. Da emiliani sappiamo che c’è un bisogno urgente e concreto di dare una mano, aiutando economicamente chi ne ha bisogno. Quindi è giusto agire. Però, lo ammetto, detesto chi fa beneficenza e poi va in prima pagina a vantarsene. Insopportabili.
da Il Fatto Quotidiano del 7 giugno 2012