A fine giugno il tema della cittadinanza ai bambini stranieri nati in Italia entrerà ufficialmente nel dibattito politico: il presidente della Camera Gianfranco Fini ha calendarizzato la discussione delle varie proposte di legge tra i lavori dell’Aula. Tra queste quella del Partito Democratico e una di iniziativa popolare promossa dalla rete L’italia sono anch’io che ha raccolto più di 200mila firme. “Chi nasce qui è di qui” è lo slogan della campagna sostenuta da diversi comitati, associazioni e sindacati (tra cui la Cgil) in tutto il territorio nazionale, di cui si è fatto portavoce il presidente dell’Anci Graziano Delrio. L’obiettivo è riformare la legge n°91 del 1992 sulla concessione della cittadinanza e permettere a chi è nato e cresciuto in Italia di non sentirsi straniero in patria. “E’ vero questa non è la loro patria, la terra dei loro padri, ma è la loro nazione, il luogo dove sono nati – ha affermato Delrio durante la conferenza nazionale della cittadinanza che si è tenuta ieri nell’Auletta dei gruppi a Montecitorio. “Ai partiti chiedo di aprire gli occhi e di non avere paura – ha aggiunto il presidente dell’Anci – la legge 91 è di 20 anni fa e l’Italia nel frattempo è cambiata, il fenomeno migratorio è in espansione, bisogna guardare al futuro”. “Non si tratta di un tema di destra o di sinistra ma attiene al rispetto della dignità umana” ci ha tenuto a sottolineare il presidente Fini che da tempo si batte sia per l’estensione della cittadinanza sia per il diritto al voto agli immigrati ” questo tema non può essere oggetto di propaganda”. Tra i partecipanti alla conferenza anche esponenti del governo come il ministro per la Cooperazione Internazionale Andrea Riccardi e il sottosegretario all’interno Saverio Ruperto. “Questo è un argomento spinoso, bisogna trovare il giusto equilibrio – sostiene il sottosegretario del ministro Cancellieri – lo ius soli tout court è un eccesso, ma se la cittadinanza è collegata al completamento di un ciclo scolastico o alla permanenza nel paese sarà più facile elaborare una legge condivisa” di Irene Buscemi
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