Il direttore Padellaro ha dialogato con Landini e Michele Emiliano davanti a centinaia di persone. Mani pulite, il tema centrale, ma sono stati affrontati argomenti legati all'attualità
Musica, confronti e dibattiti hanno animato la prima serata, cominciata con un incontro che ha visto protagonisti Michele Emiliano, sindaco di Bari e ideatore della Lista civica nazionale, e Maurizio Landini, segretario generale della Fiom-Cgil. Nell’appuntamento dal titolo emblematico “Governare l’emergenza”, i due ospiti hanno dialogato con il direttore Antonio Padellaro, la giornalista Caterina Perniconi e il titolare del circolo Fuori Orario Franco Bassi. “Siamo qui perché l’Emilia è una terra importante – ha detto Padellaro – Ultimamente sono accadute cose che nessuno avrebbe immaginato. A Parma con le amministrative abbiamo assistito alla disfatta dei vecchi partiti. E poi ultimamente questa zona è stata colpita da fatti gravi come il terremoto. Vogliamo vedere dove questo Paese potrà andare avanti e come farà”.
Lavoro, giovani, disoccupazione e governo Monti gli argomenti toccati sul palco, in cui l’emergenza è stata declinata in numerose sfumature. “Quando in un paese, pur lavorando, sei povero – ha detto Landini – vuol dire che la situazione è grave. La verità è che quando è caduto Berlusconi, l’Italia doveva tornare a votare. Oggi la cosa più difficile per chi si candida è convincere il 50 per cento dei cittadini a tornare alle urne”. A rincarare la dose è stato Bassi, iscritto al Pd fino allo scorso anno, che ha fatto notare che “Il mio partito in questi anni ha cambiato diversi nomi, ma le facce dei dirigenti sono sempre le stesse”. Dure parole sono state spese dal segretario della Fiom anche per la mancanza di diritti all’interno delle fabbriche: “Come si può pretendere che il Paese si riprenda quando la Costituzione non viene rispettata all’interno delle fabbriche? I lavoratori non sono cittadini?”. E anche sul governo Monti e Berlusconi e l’atteggiamento tenuto nei confronti della questione Fiat, Landini non ha risparmiato le critiche: “Avrebbero dovuto intervenire, altrimenti anche gli altri imprenditori seguiranno l’esempio di Marchionne”. Senza parlare dei sindacati stessi: “Con il governo Monti hanno tenuto un atteggiamento debole, non sono nemmeno riusciti a organizzare una mobilitazione vera contro la riforma del lavoro”.
Di fronte a una platea formata da famiglie, ma soprattutto da tanti giovani, il sindaco Emiliano ha invece tracciato un drammatico scenario della sua terra, in cui “le migliori eccellenze, i giovani, sono costretti a emigrare per lavorare, dopo che i genitori hanno fatto sacrifici per farli studiare”.
Parole a cui ha fatto eco anche Padellaro, che ha raccontato del recente incontro con i giovani italiani a Londra che “non vogliono tornare perché non si fidano del Paese che hanno lasciato”.
Dedicata ai giovani è stata la conclusione della serata al circolo, con il ritmo di Marracash e il concerto di Clementino. Tra birra, gnocco fritto e salume, la festa è continuata fino a notte fonda. L’appuntamento continua anche domani e domenica con nuovi ospiti e iniziative, e ancora tanta musica.