L’orrida coppetta – Ci siamo. Gli Europei dal Baltico al mar d’Azov stanno per cominciare. Ucraina e Polonia, strana coppia che ha soffiato all’Italia l’organizzazione, sono pronte a dare il benvenuto alle 16 nazioni che si contenderanno l’orrida coppetta intitolata al primo segretario generale dell’Uefa Henri Delaunay. Favorite le solite note: l’arrogante Spagna in cerca del triplete, la Francia rinnovata di Laurent Blanc, la Germania di Joachim Low, l’eterno incompiuto Portogallo. L’Italia? Non pervenuta. Dopo le tre scoppole prese dalla Russia (non dal Brasile, ma dalla Russia!) c’è qualcuno pronto a scommettere un centesimo su una vittoria azzurra? Fermo Buffon, si faceva per dire…
Il rigore tedesco e le roi – Qualcuno avvisi Angelona Merkel! Joachim Low, commissario tecnico dei teutonici, non vuole sentir parlare di rigore. Sesso, birra, fumo e social network: ai giocatori tedeschi non verrà vietato nulla, basta non esagerare. E da Atene si alza possente un grido: Low cancelliere (e santo) subito! A proposito di Germania, sapete dove alloggeranno i tedeschi? Non ci crederete mai: a Danzica! Ebbene, i cittadini della città polacca saranno preoccupati. L’ultima volta che i tedeschi si accamparono da quelle parti non andò a finire proprio bene. “Danzig ist deutsch”, sussurra qualcuno. Ed è subito brivido… Tra cani massacrati e leader dell’opposizione maltrattate in galera, l’Ucraina fa finta di nulla e cerca di presentarsi nel migliore dei modi ad un’Europa scettica e diffidente. E trova un testimonial mica da ridere in Michel Platini, presidente Uefa. Le roi Michel ha dichiarato che non vuole sentire parlare di boicottaggi: “Io non faccio politica, il mio compito è organizzare bei tornei di calcio”. Certo, come no… Per conferme, citofonare Blatter.
Scorie nerazzurre – Quando si è saputo che l’Inghilterra agli Europei sarà guidata da Roy Hodgson, è iniziato un vero e proprio psicodramma tra vecchie glorie nerazzurre. Corrado Orrico, Ottavio Bianchi, Luis Suarez, Luciano Castellini, Gigi Simoni, Mircea Lucescu, Hector Cuper, Alberto Zaccheroni, Rafa Benitez, Gian Piero Gasperini e Claudio Ranieri si stanno arrovellando per capire dove hanno sbagliato. “In fondo”, mormorano i suddetti allenatori, “sulla panchina dell’Inter abbiamo fatto schifo anche noi”.
Soldi stranieri, gnocca indigena – Il pallone è tedesco (il Tango 12 dell’Adidas), le mascotte sono americane (le ha disegnate la Warner Bros), lo sponsor principale danese (la birra Carlsbger). Ma gli organizzatori hanno voluto rassicurare i tifosi: la gnocca, almeno quella, è 100% est-europea. Cinque anni fa, quando Ucraina e Polonia soffiarono Euro 2012 all’Italia, molti urlarono all’imbroglio. A quanto pare, i mammasantissima ucraini hanno oliato di brutto i delegati Uefa prima, durante e dopo la votazione di Cardiff. E noi siamo stati beffati due volte: abbiamo perso l’organizzazione di un importante evento calcistico e siamo stati fregati sul terreno a noi più congeniale: le bustarelle. Saremo mica stati di braccino corto?
Forza Italia non è una citazione – La FIGC sta cercando in ogni modo di migliorare l’immagine appannata del nostro calcio. Dopo il calcioscommesse, servono facce pulite che facciano da testimonial allo sport nazionale. Si era pensato a Leonarda Cianciulli, ma pare che la signora sia morta da un po’. Sfumata l’ipotesi Renatino De Pedis: pare che i diritti siano del Vaticano. Ma er Canaro è a piede libero (e senza ingaggio) da sette anni. Sempre meglio di Buffon…