“Siamo dei lavoratori, ma finora siamo stati considerati poco più che volontari. E invece vogliamo che il nostro lavoro, essenziale in questa città e in questa regione, sia tutelato”. Dopo le proteste dei mesi scorsi, gli operatori sociali di Napoli hanno manifestato questa mattina a sostegno del primo sciopero dei lavoratori del welfare nel capoluogo campano. La crisi del settore, in tutta la Campania, è fortissima e mette seriamente a rischio migliaia di posti di lavoro: da un lato i comuni non pagano da mesi per i servizi offerti dalle cooperative – il solo Comune di Napoli ha un debito di 75 milioni di euro – dall’altro la regione Campania ha tagliato ulteriormente i fondi per le politiche sociali, stanziando per il 2012 solo 27 milioni di euro a fronte dei 100 milioni necessari a soddisfare i bisogni di cura e di assistenza dei cittadini. “Eppure – dichiara Andrea Morniroli, della cooperativa Dedalus – con il nostro lavoro costiamo un terzo in meno degli interventi che servirebbero alla cura”. Nel corso del corteo, una delegazione del comitato ‘Il welfare non è un lusso’ è stata ricevuta in Prefettura dal Capo di Gabinetto del Prefetto, Francesco Esposito, che ha assicurato la convocazione, in tempi brevissimi, di un tavolo inter-istituzionale con il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, il responsabile dell’Anci Campania Vincenzo Cuomo e con il sindaco di Napoli Luigi de Magistris di Andrea Postiglione
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