E’ una stima probabilistica, quella contenuta nel comunicato della Commissione Grandi Rischi diffuso oggi da Palazzo Chigi e secondo il quale “è significativa la probabilità che si attivi il segmento compreso tra Finale Emilia e Ferrara, con eventi paragonabili ai maggiori eventi registrati nella sequenza”. Un stima che tuttavia ha scatenato la paura in Emilia Romagna.

A Ferrara, nel Modenese e più in generale in Emilia Romagna, si innesca il timore che sia stato in qualche modo annunciato l’arrivo del ‘Big One’, capace di far altri danni a un territorio già martoriato. Chi questa gente la governa, non ci sta: come il sindaco di Ferrara, come altri colleghi. Quello di Finale Emilia pensa a una denuncia.

“Il messaggio che voglio dare ai cittadini è che io domani sarò in ufficio – spiega perentorio il sindaco della capitale estense, Tiziano Tagliani -, invito tutti a fare altrettanto. Si stanno rafforzando le operazioni di verifica sugli edifici, e sono reduce dal vertice in Regione”. Ferrara è sofferente, ma vuole ripartire. Alla scossa del 20 maggio, 5.9 di magnitudo alle 4.04 (sette le vittime), e a quella del 29, 5.8., 19 morti, è possibile che ne segua un’altra. Ma non si sa quando. In più Ferrara ebbe un sisma da 5.8 il 22 febbraio 1346, del 5.5 il 17 novembre 1570. Lo sciame sismico fu lungo, quella volta, si dice sette anni, tanto che nacque proprio lì la costruzione di case antisismiche. E allora non bisogna farsi piegare dalle statistiche e vincere la paura è la parola d’ordine anche a Cento, zona colpita dal sisma del 20 e 29: lo dice il sindaco Piero Lodi, molto critico sulla nota diramata, che non dà indicazioni precise e utili per chi sta vivendo il terremoto: “Io ad oggi cosa dovrei fare, che devo aprire i centri estivi per i bambini? E’ quasi ovvio che non si deve assolutamente sottovalutare nulla, ma occorre dare risposte per far ripartire tutto e accelerare le verifiche. Dobbiamo trovare un equilibrio tra la voglia di ripresa e la sicurezza e non rimanere paralizzati dalla paura”.

“Sono molto arrabbiato, e sto anche pensando di presentare denuncia per procurato allarme”, dice il sindaco di Finale Emilia Fernando Ferioli sulla nota della commissione Grandi Rischi. “Mi chiedo come abbiano fatto a prevederle, per di più in un’area così definita – dice -. Noi qui stiamo tutti cercando di risollevarci e di tranquillizzarci e arriva questa notizia. Dov’erano queste persone prima del terremoto? E cosa dovremo dire alle aziende, quelle stesse che stanno tentando di recuperare? Ora c’è il rischio che si fugga da questo territorio. Voglio invitare qui chi ha parlato del nuovo rischio sismico e discutere. Ho intenzione di convocare anche gli altri sindaci della zona”. Paura che viene propagata da tanti. Ci sarà un terremoto a Ferrara è il tam tam innescato subito nei media locali e al telefono, con informazioni che omettono la chiave interpretativa delle affermazioni della Commissione Grandi Rischi, e cioè che si parla solo di una probabilità. Chiaramente da affrontare seriamente, non sull’onda dell’emozione o, peggio, della paura. Per tutti chiude la discussione Vasco Errani, presidente dell’Emilia-Romagna “Leggete bene il comunicato della commissione Grandi rischi, non si può prevedere, è un dato statistico”.

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