Deve essere l’applicazione, ai tempi del Pd, del famoso motto del Maggio francese: “La fantasia al potere“: le primarie di coalizione prima di stabilire quale sia la coalizione.
Ho una passione per il blog Piovono rane del collega Alessandro Gilioli. Anche questa volta centra il punto, mettendo in luce che nelle novissime “primarie di coalizione” che il PD ha gentilmente ottraiato – sembra – soprattutto per non contrariare il golden boy e sindaco di Firenze Matteo Renzi e il buon idealista Pippo Civati, manca “una terza fotina” oltre a quella di Bersani e dello stesso Renzi. Mancherebbe, per Gilioli, la fotina di “un candidato di sinistra”, che abbia dei progetti diversi da quelli di Bersani e Renzi “sullo strapotere della finanza, sulla patrimoniale, sulle aliquote marginali per chi guadagna oltre un milione di euro l’anno, sui diritti civili uguali per tutti indipendentemente dall’orientamento sessuale, sui diritti dei precari, sulle ‘missioni di pace’ all’estero e sui budget della Difesa, sull’ampliamento della sanità e della scuola pubblica, sulla laicità, il biotestamento e i privilegi vaticani etc etc.”
Gilioli dice bene, ma io mi spingerei un pelo più in là. A parte che mi sembrerebbe ora che la cosiddetta sinistra candidasse anche una donna laica e socialista alla guida del Paese, invece che sempre e solo (piccoli) uomini pochissimo laici, se queste sono davvero primarie di coalizione, direi che qui manca la coalizione.
Perché forse sarà colpa mia che sono stato assente nelle ultime settimane, impegnato a organizzare il mio matrimonio, ma mi domando se qualche lettore può spiegarmi quale sia, esattamente, la coalizione di centrosinistra di cui il PD fa parte.
Quella della foto di Vasto, con Sel e Idv? Quella nei progetti di D’Alema, con l’Udc di Casini magari eletto al Quirinale? Quella definita “ABC”, con Alfano e Casini, che ora regge le sorti del governo Monti? O forse il PD pensa di andare a elezioni in splendida solitudine, contando di fare il colpaccio grazie all’inverecondo premio di maggioranza che il Porcellum destina (alla Camera) a chi prende un voto in più? In quest’ultimo, malaugurato caso, attenti ai comici genovesi: di questi tempi fanno scherzi peggio dei preti.