Già al primo turono i socialisti potrebbero conquistare fra il 31,5 e il 32% dei voti. Il Ps punta ad avere 291 seggi. Due in più per ottenere la maggioranza assoluta. Dalla parte del Front national, l'obiettivo di Marine Le Pen è conservare lo slancio del primo turno delle presidenziali
Appena un mese fa François Hollande diventava Presidente. Ebbene, questa domenica i francesi ritornano alle urne per le elezioni politiche. Potrà Hollande contare su un’Assemblea nazionale favorevole? E realizzare davvero il programma promesso durante la campagna elettorale? Sembra proprio di sì. Tutti i sondaggi pre-elettorali (ma oggi, sabato, sono proibiti) danno la sinistra come vincente pure a questa consultazione. Anche se, forse, non si imporrà nelle proporzioni sperate dai socialisti.
Previsioni – I tre principali istituti di sondaggio (Tns Sofres, Ipsos e OpinionWay) stimano al primo turno che i socialisti (e alcuni minuscoli partiti, a loro legati) conquistino fra il 31,5 e il 32% dei voti. I verdi (Eelv, Europe-Ecologie-Les Verts), già presenti nel Governo nominato da Hollande subito dopo la sua investitura, presieduto dal socialista Jean-Marc Ayrault, otterrebbero fra il 5 e il 5,5% Il Front de gauche, la formazione più grande di di estrema sinistra, guidata da Jean-Luc Mélenchon, avrebbe fra il 7,5 e l’8%.
Passiamo sull’altro versante. L’Ump, il partito di centro-destra (lo stesso di Nicolas Sarkozy), dovrebbe contare sul 33,5-35%, mentre le previsioni per il Front National di Marine Le Pen oscillano tra il 15 e il 16 per cento. Alla fine, comunque, bisogna vedere quanti seggi ogni formazione riuscirà a ottenere con un sistema che è maggioritario a due turni. E con una particolarità: al secondo non passano solo i due che sono arrivati primi al primo turno, ma anche, eventualmente, un altro candidato (o addirittura un quarto) che abbia ottenuto almeno il voto del 12,5% degli aventi diritto. Se la partecipazione di domani dovrebbe attestarsi, come previsto, al livello (bassino) del 60%, servirebbe almeno il 21% per rappresentare il terzo incomodo.
Le incognite dei socialisti – Al di là delle percentuali (e abbiamo visto che da questo punto di vista il Partito socialista e l’Ump si piazzarebbero all’incirca allo stesso livello), quello che conta è il numero di seggi ottenuti alla fine. Secondo i sondaggi, al Ps ne andrebbero fra 249 e 291. Per avere la maggioranza assoluta in aula (e governare) bisogna arrivare a quota 289. Insomma, è poco probabile che i socialisti centrino l’obiettivo. Per arrivare alla maggioranza assoluta dovranno allearsi necessariamente con i Verdi, con i quali, peraltro, hanno già concluso alleanze in diversi collegi, puntando su candidati comuni. La vera incognita, però, è la seguente: e se neanche con l’Eelv il Ps fosse maggioritario in aula? Avrebbe allora bisogno del sostegno del Front de gauche, che sposterebbe decisamente a sinistra l’asse della politica di Hollande. Per il Presidente la soluzione migliore sarebbe una maggioranza Ps o Ps-Verdi più una forte presenza, comunque, del Front de gauche, se vuole far approvare dall’Assemblea certe riforme costituzionali (necessitano una maggioranza dei 3/5), cui tiene particolarmente, come il voto agli stranieri alle elezioni municipali.
Le incognite dell’Ump – Il centro-destra finge ancora di poter vincere. Jean-François Copé, segretario dell’Ump, ha chiesto agli elettori la maggioranza in Parlamento «per impedire l’irreparabile»: ossia una politica di sinistra a 360 gradi. Ma nessuno crede a una vittoria nell’Ump, un partito allo sbaraglio, dopo che Sarkozy, all’indomani della sconfitta, ne ha lasciato la guida (andando a trascorrere un mese di vacanza in Marocco, ospite del re). All’Ump sperano solo di limitare la sconfitta e, vedi i sondaggi, dovrebbero riuscirci. Il vero problema (imbarazzante) è come relazionarsi con l’Fn. Ufficialmente è stata esclusa qualsiasi alleanza con l’estrema destra. Ma tutti i candidati Ump rispetteranno tale indicazione? Non si ritroveranno a chiedere i consensi degli elettori del Front national una volta allo scontro con il candidato di sinistra al secondo turno?
Le incognite dell’Fn – L’obiettivo di Marine Le Pen è conservare lo slancio del primo turno delle presidenziali, quando aveva strappato il 17,9% dei voti, piazzandosi in terza posizione. Visto il sistema elettorale, alla fine sono pochi i deputati che il partito puo’ far eleggere, nel migliore dei casi un massimo di otto, secondo i sondaggi. La Le Pen spera che domani tanti dei suoi candidati riescano a passare al secondo turno, spesso nel contesto di «triangolari». Cosi’ da rappresentare il «terzo incomodo» fra la sinistra e la destra. Suscettibile di rubare voti più all’Ump che ai socialisti.