Il primo ministro spagnolo dopo la decisione di chiedere aiuti all'Europa: "E' solo una linea di credito, aperta grazie alle riforme del governo. Ma non avrà conseguenze sul defici e non ci sono condizioni imposte"
“Ieri ha vinto la credibilità, la solidità e il futuro dell’euro“. Così il primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, ha commentato la decisione di ieri dell’Eurozona di mettere a disposizione di Madrid 100 miliardi di euro per aiutare le banche iberiche. Una linea di credito per le banche, precisa il capo del governo, ma non un salvataggio. Tuttavia, ha specificato, senza le riforme avviate dal suo governo, la Spagna “non avrebbe ricevuto aiuti”. “Se non avessimo fatto quello che abbiamo fatto in questi ultimi cinque mesi – ha chiarito – quello che è successo ieri sarebbe stato un intervento per la Spagna”.
L’Europa, ha spiegato Rajoy, “metterà a disposizione delle entità spagnole che ne avranno bisogno una linea di credito che dovranno restituire in futuro. Questo non ha nulla a che fare con la situazione di altri paesi”. L’entità della linea di credito, ha aggiunto, “sarà decisa in seguito”. Questo aiuto, ha aggiunto Rajoy, “non avrà conseguenze sul deficit” e “non vi sono condizioni” imposte alla Spagna per ottenerlo.
Quello di ieri resta “un passo nella giusta direzione, ma altri dovranno seguire per aggiustare la nostra economia”. Rajoy ha proseguito che “nessuno mi ha fatto pressioni, sono io che ho fatto pressioni per avere il prestito” in riferimento al presunto intervento “a gamba tesa” della cancelliera Angela Merkel.
L’intervento delle istituzioni europee, tuttavia, non convince una parte degli economisti: “L’intervento che l’Eurogruppo sta approntando per la Spagna non risolve i problemi – spiega Jean-Paul Fitoussi alla Repubblica – Lascia aperta la possibilità che la speculazione torni ad attaccare e si riapra ancora una volta una voragine di bilancio che potrà essere risolta solo con un nuovo intervento. E in questa spirale si va avanti. Si sono create le premesse perchè la crisi si avviti e si riproduca all’infinito – conclude Fitoussi – con un inaccettabile moltiplicarsi di spese, oneri e tensioni”.
Apparentemente soddisfatte, invece, le principali cancellerie europee. Il premier francese Jean Marc Ayrault considera “giusta” la decisione dell’Eurogruppo di impegnarsi per aiutare le banche spagnole, ma avverte che si tratta solo dell’inizio, non di una decisione finale. “La decisione di aiutare la Spagna – dice – è quella giusta, ma si dovra’ fare dell’altro per far ripartire la crescita e per portare avanti un progetto che dia più fiducia agli europei”. “La voce della Francia – aggiunge – si farà sentire su questo versante”.
Anche il governo del Regno Unito elogia l’azione dell’Eurogruppo sulla Spagna, i 100 miliardi di euro di aiuti per ricapitalizzare le banche di Madrid, definite “misure decisive”. “Apprezziamo ciò che abbiamo saputo dei prestiti dell’Eurozona – dice il segretario di Stato, William Hague – al sistema bancario spagnolo”. “Abbiamo da tempo chiesto all’Eurozona – aggiunge il ministro degli Esteri – di assumere misure decisive: stabilizzarsi con intervento della Bce in appoggio del sistema bancari, un lavoro più ravvicinato da parte dei paesi europei, per esempio tramite gli eurobond”.