Un’illusione durata quattro minuti all’interno di una prestazione più che soddisfacente. E’ finita in parità (1 – 1) l’esordio dell’Italia di Cesare Prandelli agli Europei di Polonia e Ucraina contro i campioni del mondo e d’Europa della Spagna. Dopo un primo tempo ben giocato da entrambe le parti, nella ripresa gli azzurri sono passati in vantaggio al 60′ con una bella rete del neoentrato Totò Di Natale, che neanche cinque minuti prima aveva preso il posto di un Mario Balotelli appena sufficiente.
Il pareggio della Spagna dopo appena quattro minuti: splendido passaggio filtrante di David Silva per Cesc Fabregas, che ha battuto Buffon con un tocco di prima da distanza ravvicinata. Fino alla fine, poi, un paio di occasioni per parte. Per l’Italia è toccato ancora a Di Natale sprecare da due passi un assist al bacio di Giovinco (entrato al posto di un convincente Antonio Cassano), mentre Marchisio a una manciata di minuti dal triplice fischio ha fallito la conclusione, tirando centrale dopo una bella azione corale. Spagna pericolosissima con Fernando Torres, che lanciato a tu per tu con Buffon ha provato a dribblare il portiere azzurro rimediando solo una magra figura.
LA PARTITA
Per molti gli azzurri di Prandelli erano sconfitti in partenza: troppo forte la Spagna, troppi i dubbi tecnico-tattici nella truppa azzurra per poter impensierire i campioni del mondo e d’Europa. E invece il commissario tecnico della nazionale è riuscito a disegnare e a mettere in campo una formazione che ha messo in grande difficoltà gli iberici. Pressing a tutto campo, grande movimento senza palla, difesa altissima (ottimo l’esperimento di Daniele De Rossi centrale di difesa) e pochi riferimenti in avanti, dove Cassano è stato di gran lunga il più pericoloso con giocate di prima, dribbling e spunti imprevedibili. Meno bene, invece, in fase di conclusione. Sufficienza di fiducia, invece, per Mario Balotelli. Indiscutibili impegno e rigore tattico, non da lui alcuni errori sotto porta e, soprattutto, alcune pause all’interno del match. In senso genereale, tuttavia, quello dell’Italia è stato un esordio molto incoraggiante.
Nel primo tempo ha praticamente rintuzzato tutti gli affondi delle Furie Rosse, concedendo a Iniesta e compagni solo conclusioni forzate che non hanno impensierito più di tanto Buffon. Al contempo, grazie al moto perpetuo di Giaccherini e Maggio sulle fasce e alla quantità mista a qualità dei centrali di centrocampo (Pirlo, Marchisio e Motta), gli azzurri hanno creato almeno tre buone occasioni per passare in vantaggio: Casillas ha salvato due volte su Cassano (respinte non difficili) e soprattutto su colpo di testa di Thiago Motta allo scadere (gran parata).
Secondo tempo contraddistinto da ritmi più elevati, con capovolgimenti di fronte e gol sfiorati. Clamoroso quello di Balotelli, bravo ad approfittare di un errore in fase di disimpegno della difesa spagnola e a presentarsi tutto solo davanti a Casillas. L’attaccante del Manchester City, però, al momento di concludere ha temporeggiato troppo, permettendo il recupero della difesa di Vicente Del Bosque. “Non è stata una sostituzione punitiva” ha detto Prandelli, fatto sta che il ct ha dopo l’errore di Supermario ha deciso di mandarlo in panca inserendo Di Natale, bravissimo a sfruttare la prima occasione utile. Al 60esimo, infatti, ottima iniziativa personale di Pirlo e passaggio filtrante per il centravanti dell’Udinese, perfetto nel battere Casillas in uscita.
Neanche il tempo di esultare che la Spagna è pervenuta al pareggio grazie al solito scambio stretto in stile Barcellona. Al 64esimo minuto, infatti, serie di passaggi in velocità, poi tocco filtrante no look di David Silva per Cesc Fabregas e conclusione da due passi che non ha lasciato spazio a Buffon. A questo punto l’Italia ha accusato il colpo, concendendo ai campioni del mondo il proverbiale possesso palla e preferendo ripartire in contropiede per provare il colpaccio. Che è stato sfiorato in un paio di occasioni, prima con Di Natale (tocco al volo fuori da due passi dopo l’assist di Giovinco) e poi con Marchisio (tiro centrale dopo bella azione corale). Spagna molto più pericolosa dopo l’entrata in campo di Fernando Torres e Jesus Navas, che – complice un evidente calo fisico degli azzurri – hanno allargato e allungato il raggio d’azione della squadra, con Torres che però ha fallito un paio di occasioni clamorose per passare in vantaggio, vincere la sfida e conquistare i tre punti.
Per l’Italia sarebbe stata una punizione sin troppo severa. Il buon pareggio contro i favoriti per la vittoria finale, invece, lascia ben sperare: nella classifica virtuale dei bookmakers gli azzurri occupano solo il sesto posto (Spagna, Olanda e Germania sul podio); dopo la prestazione di oggi qualcuno forse dovrà rivedere il suo pronostico: gli azzurri, infatti, possono essere la vera mina vagante del torneo.