“Non abbiamo alcun timore” che l’esecutivo possa cadere sulla legge anticorruzione, ma “non sarebbe un bel segnale che il governo andasse a casa su un tema come l’anticorruzione: poi bisognerebbe spiegarlo agli elettori”. Il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, durante un’intervista a SkyTg24, riprende la riflessione della collega di governo Paola Severino, secondo la quale il disegno di legge viene approvato o il governo “va a casa”. Sul provvedimento, infatti, l’esecutivo metterà la fiducia.

L’università. Profumo durante l’intervista ha parlato anche di altro, in particolare dell’argomento più vicino alle sue deleghe. Dal 2012 per le docenze alle università, ha spiegato, “i bandi di concorso saranno più chiari e semplici, in italiano e in inglese, con maggiore apertura, in modo che possano partecipare anche persone che sono fuori dal circuito universitario attuale. Vogliamo rompere le incrostazioni…”.

La maturità. Poi la maturità sulla quale Profumo si sofferma per sottolineare quella che definisce la chiusura “del Millennio precedente”. “L’esame di maturità – spiega infatti – con centinaia di migliaia di buste spostate per l’Italia dal ministero, ai carabinieri, poi alle scuole non ci sarà più. Verrà trasferito un plico informatico che potrà essere aperto solo con una chiave elettronica il giorno 20 (giorno della prima prova scritta, ndr) in modo ufficiale. Si tratta di un processo di modernizzazione profonda del Paese e sono certo che abbiamo la maturità per farlo”. Il ministro ha poi aggiunto che sono state fatte simulazioni del nuovo sistema: “E nella prima prova sulle oltre 4.500 scuole che faranno la maturità solo 5 – ha assicurato – hanno avuto qualche difficoltà”, alla quale si è rimediato.

La scuola e il merito. Sul merito ”si deve fareun’operazione di tipo culturale” ha sottolineato il ministro dell’Istruzione, facendo notare come in Italia ci sia, invece, una “cultura della cooptazione”. “Quello di cui non abbiamo ancora realizzato l’importanza – ha detto – è che la dimensione europea comporta necessariamente la valorizzazione della capacità delle persone, del loro impegno e una valutazione corretta dei risultati ottenuti. Credo che sia un problema culturale profondo che il nostro Paese deve porsi”.

Il ministro ha quindi assicurato che “ci sono moltissimi insegnanti, studenti, genitori che in realtà chiedono la valorizzazione delle loro capacita e del loro impegno”. “C’è una comunità di grandissimo valore che non ha assolutamente paura – ha aggiunto – se viene valorizzata per le sue capacità e i suoi meriti”.

La Rai. Alla base della scelta dei nuovi vertici Rai “ci sono state alcune specifiche delle persone, poi sono stati individuati i nomi”. Lo detto, intervistato da Maria Latella, il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo spiegando che questi elementi sono “la professionalità, l’esperienza, l’indipendenza e l’aver gestito sistemi complessi”.

Quanto al ruolo della Rai, il ministro ha detto di credere “in un sistema pubblico multimedia”. “Oggi la tv pubblica dovrebbe fare – ha spiegato – quello che fece il maestro Manzi nel passato: allora fu importante portare la scuola a tutti, oggi credo che di debba portare a tutti l’idea di Europa, partendo dalla scuola”.

Commentando, infine, alcuni programmi, il ministro ha aggiunto che sarebbe opportuno “evitare di dare una rappresentazione dei giovani che non è quella reale. I giovani – ha concluso – sono molto meglio di come vengono descritti, sono impegnati, capaci, pur in un momento di grande difficoltà”. 

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