”Non si può dire che il rischio contagio non c’è, però credo che la situazione italiana sia ben diversa da tutte le altre”. Ad affermarlo il ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera. Secondo Passera la situazione italiana è diversa da quella degli altri Paesi deboli della zona euro “sia dal punto di vista della disciplina sui conti pubblici, sia dal punto di vista della solidità effettiva del sistema bancario”. La responsabilità non è soltanto dei singoli Paesi, secondo il ministro. “L’Europa si è comportata molto peggio del prevedibile nel gestire la crisi del debito pubblico. Ora comunque con il ruolo che l’Italia ha riacquistato al tavolo europeo si potranno migliorare le cose”.
E l’Italia? “Le banche inglesi e statunitensi ci hanno sempre fatto la lezione, poi sono cadute all’inizio della crisi – è l’opinione del ministro – Successivamente, non con la stessa spocchia ma con una simile alterigia, lo hanno fatto quelle spagnole: ci sono banche meno sexy e con un passo da alpino che hanno sempre attraversato questa crisi senza chiedere nulla”. Le banche italiane non hanno avuto nulla “tranne i Tremonti bond, e non si pentono mai abbastanza di aver fatto questo passo: l’investimento pubblico a maggior rendimento e in tanti si chiedono perché i Tremonti bond abbiano questi rendimenti”.
Poi i nuovi dati negativi dell’Istat che conferma la recessione. “I dati confermano quello previsto per questo periodo – rassicura Passera – Sono in linea con le previsioni che avevamo per l’anno”. Secondo il ministro le rilevazioni Istat “confermano che tengono bene le esportazioni e che il resto abbia l’andamento che ha conferma quello che ci aspettavamo: non che siano dati di cui essere non preoccupati – aggiunge Passera – ma sono quelli che avevamo previsto per quest’anno e sono la ragione per cui tutti dobbiamo impegnarci per far uscire il più velocemente possibile il Paese dalla recessione”.
L’altro fattore che sta rendendo le cose difficili “è il terremoto, accaduto in un momento di carenza di risorse esterne, che ha reso più difficile le cose che dobbiamo fare ma che faremo ugualmente”. Passera ha fermato qualsiasi tentazione di esercitare la revisione della spesa anche sul taglio degli investimenti. Passera ha anche ribadito che nel decreto sulla spending review vi sarà un “articoletto che obbligherà tutte le pubbliche amministrazioni a rendere pubblica qualsiasi uscita, altrimenti i contratti non saranno validi e non verrà pagata quella cifra: rendere pubblico a tutti gli italiani vedrete quanto bloccherà gli abusi perché dovrà essere spiegata qualsiasi cifra”.