Al giornale economico scrive: "E' un deliberato attacco al movimento democratico che rappresento". Respinge l'accusa di populismo ("E' l'opposto") e sottolinea che i Cinque Stelle sono accreditati del 20% dei voti e può rappresentare la seconda forza politica in Italia
“Sono stato paragonato a Benito Mussolini, un dittatore. Per me, questo è un oltraggio”. Lo scrive Beppe Grillo in una lettera pubblicata oggi dal Financial Times nel quale risponde alle critiche mosse da un articolo del giornale economico definendole “un deliberato attacco al movimento democratico che io rappresento”.
“Il Movimento 5 Stelle – prosegue Grillo – è stato accusato di essere ‘Populismo 2.0’. E’ esattamente l’opposto. In Italia i partiti politici hanno occupato ogni spazio nell’industria, nelle banche, nei media, ecc. Non viviamo più in una democrazia, ma in una partitocrazia”. Grillo sottolinea che il suo movimento, “al contrario degli altri partiti, ha rifiutato ogni finanziamento pubblico” e non nasconde che attualmente “è accreditato del 20 per cento dei voti” e quindi “a soli due anni e mezzo dalla sua costituzione” è ora stimato rappresentare “la seconda forza politica in Italia”. L’obiettivo – aggiunge – è “quello di consentire una maggiore partecipazione dei cittadini, senza l’intermediazione dei partiti” alla vita pubblica “raggiungendo così l’obiettivo di una democrazia reale”. La filosofia del movimento Cinque Stelle – spiega ancora Grillo – può essere riassunta in due parole: trasparenza e partecipazione, due cose possibili grazie alla diffusione di internet”.