L’eco del boom del Movimento 5 Stelle da oltre Tirreno è arrivato anche in Sardegna, ma un po’ annacquato. Con un traino forte delle percentuali a due cifre che arrivano dal ‘continente’. L’obiettivo era già ridimensionato in partenza: nessuna fascia tricolore per i due candidati M5S ad Alghero e Quartucciu (Cagliari), ma un seggio in consiglio comunale. Nella cittadina dell’hinterland cagliaritano il candidato Bruno Martingano si attesta addirittura al 14,88 % a scrutinio terminato, ad Alghero, invece, con lo spoglio ancora a metà Giorgia di Stefano supera comunque il 9 per cento. A suo sostegno era arrivato Beppe Grillo, contestato dal parroco Tonino Manca. A più di un mese dalle elezioni amministrative nella penisola il mini test in Sardegna non conferma il tracollo nazionale del Pdl comunque sfilacciato e diviso in liste civiche, che già perde pezzi in consiglio regionale dopo un duro scontro istituzionale tutto interno al partito. Mentre traballa anche nell’Isola la partecipazione alle amministrative, come nel resto d’Italia. A seggi chiusi, alle 15, aveva votato il 68,81 per cento contro il 74,46 delle precedenti elezioni. Un calo che supera i 5 punti percentuali, e addirittura 10 a Oristano e 7 ad Alghero. In controtendenza la Gallura e Lanusei, dove l’affluenza riporta segno positivo.
Nelle città con giunte di centrodestra (Oristano e Alghero, entrambe commissariate) si profila il ballottaggio, previsto per il 24 e 25 giugno. In particolare a Oristano il sindaco di centrodestra perderà la sedia di sindaco: al ballottaggio andranno centrosinistra (fino alla Federazione della Sinistra) e Terzo Polo. Uno pari invece per gli altri centri più grossi: a Selargius in netto vantaggio il sindaco uscente di centrodestra Gian Franco Cappai, che si conferma alla guida della cittadina con il 53% dei consensi, secondo i dati provvisori. Va invece al centrosinistra Quartucciu, altra cittadina del cagliaritano, dove Lalla Pulga, sostenuta dalla lista civica Bentu Nou è diventata primo cittadino con il 31,80 per cento delle preferenze.
Il voto era slittato per la necessità di adeguare il software del Viminale e per il mancato Election day con il referendum che avrebbe unito le due consultazioni. Così l’appuntamento alle urne per domenica 10 e lunedì 11 era per 64 comuni su un totale di 377, in tutto 260mila 697 elettori. Solo tre i centri con più di 15mila abitanti: Alghero, Selargius, e Oristano con il centrodestra, e lo stesso Pdl, che si presenta diviso. E addirittura sei nomi in lizza: il vicesindaco Andrea Luzzu candidato ufficiale Pdl, appoggiato da una civica, e due ex assessori. Quello all’Urbanistica Salvatore Ledda sostenuto da una parte del Pdl e altre liste e quello all’Ambiente Giuliano Uras (Udc) sostenuto da otto liste (centristi, sardisti, Api e Fli). La coalizione di centrosinistra ha schierato Guido Tendas (Pd). C’è poi l’indipendentista Pierluigi Annis e poi un esponente di Forza Nuova, Francesco Porceddu. Lo spoglio procede a rilento anche a causa di alcune procedure contestate con tanto di litigi e scontri tanto che in un seggio arriva la Digos. Quando si hanno i voti di appena 3 sezioni su 36 il testa a testa è tra l’esponente di centro Uras e quello di sinistra Tendas.
Ballottaggio tra centrosinistra e centrodestra ad Alghero: tra Stefano Lubrano, scelto dalle primarie (nonostante le polemiche per la sua dichiarazione di voto a Ugo Cappellacci) e Francesco Marinaro, sostenuto anche dall’ex sindaco. Entrambi non superano la soglia del 50 per cento più uno dei voti.
Niente da fare invece per il candidato leghista di Stintino: Nenne Scano, a metà delle sezioni scrutinate ha appena 6 voti. Tra i paesi che ruotano attorno alla base di Quirra, Perdasdefogu (Ogliastra) e Villaputzu (Cagliari) nessuno dei due primi cittadini in carica, entrambi strenui difensori della presenza militare, è stato riconfermato. Walter Mura (Pd), uno dei venti indagati dell’inchiesta per disastro ambientale è stato sconfitto da Mariano Carta, vincitore con il 61,20%. E a Villaputzu vince il centrosinistra: Fernando Codonesu è il nuovo sindaco, fisico e ingegnere ha fatto parte della commissione di esperti che ha valutato il monitoraggio sul Poligono predisposto dalla Difesa.
Il voto è comunque un banco di prova per le elezioni regionali. Previste per il 2014, ma con una crisi di governo in vista. Domani il consiglio regionale è chiamato a discutere due mozioni del centrosinistra sul caso Lorefice. E mentre ancora si spogliano le schede nel fortino del centrodestra di Ugo Cappellacci si fa la conta. Con sardisti (Psd’Az) e Udc che hanno già annunciato il mancato sostegno e componenti di maggioranza passati all’opposizione.