Il premier Mario Monti considera “del tutto inappropriato che un ministro delle Finanze di uno Stato membro dell’Unione commenti la situazione di un altro Stato membro”. Per questo, dopo aver incontrato la presidente della confederazione elvetica Eveline Widmer Schumpfl in occasione dell’incontro bilaterale Italia-Svizzera in materia di evasione fiscale, il premier ha preferito non commentare le parole del ministro delle Finanze austriaco, che nei giorni scorsi ha parlato di un eventuale ricorso dell’Italia agli aiuti dell’Unione europea. Monti ha poi elogiato Bruxelles perché “ha capito che servono decisioni importanti per garantire la stabilità finanziaria dell’eurozona con tutti gli strumenti”.
Nonostante questo, però, secondo il vice ministro dell’Economia, Vittorio Grilli la situazione in Italia e in Europa resta “difficilissima” e si è persa la consapevolezza della gravità. Per Grilli “l’Italia non può perdere tempo e la sfida principale è la crescita”. Inoltre “quanto più veloce è la crescita del Pil – ha spiegato – tanto più credibile e compatibile è la diminuzione del debito”, sottolineando che il nostro Paese, “sempre in grado di cogliere le sfide e di trasformare le difficoltà in opportunità, sta riuscendo a trasformare la percezione di un paese vulnerabile in quella di un paese che può essere argine ai dubbi sul progetto europeo”.
Al contrario del Presidente del Consiglio, il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, si dice indignato dal comportamento dell’Europa “che ha dimostrato di non sapersi prendere per mano”. L’Unione, ha aggiunto Passera,”ha aspettato spesso l’ultimo momento per reagire. Non possiamo permetterci da farci mettere in crisi dal 5%-10% del Pil dell’Europa. Insieme- ha concluso – siamo la forza economica e sociale più forte del mondo, separati possiamo andare in crisi”.
Dall’incontro bilaterale Italia-Svizzera è emerso che Roma e Berna condividono “il comune obiettivo del contrasto all’evasione” e il premier ha ribadito che si tratta di “una priorità del governo italiano”. Un accordo fra i due paesi sembra essere vicino e, come ha riferito Widmer, sono al vaglio in particolare la “regolarizzazione della situazione fiscale e dell’imposizione futura dei contribuenti italiani titolari di conti in Svizzera nonché le questioni riguardanti accesso al mercato, liste nere e condizione per evitare doppia imposizione e l’accordo relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri”.