Misfatto

Non facciamone un Dracma

Ormai in nomination da mesi, la Grecia potrebbe uscire dall’Europa a giorni: si attendono i risultati del televoto, ma ormai per broker e operatori finanziari è cosa fatta. Ciò significa il ritorno sui mercati della Dracma, che i tecnici assicurano non sarà poi così svalutata: anzi il cambio sarà favorevole, specie in soldi del Monopoli.

Lo scenario prevede una Grecia alla deriva la quale, staccandosi e uscendo dall’Europa per quello che i geologi chiamano “effetto Merkel” (che passa così da “culona inchiavabile” a “tettonica a zolle”), andrebbe verso l’Africa con un approdo previsto entro l’anno fra la Libia e l’Egitto.

In tutto questo i greci (che ricordiamo essere senza governo da mesi) appaiono comprensibilmente smarriti; e quando hanno provato a chiedere aiuto alla Bce, Draghi per telefono gli ha fatto sentire il rumore degli spicci nelle sue tasche: “E’ l’Euro bellezza, e tu non ci puoi far niente!”.

Ma il popolo ellenico non si arrende (“che non si dica che siamo capaci solo a fare tragedie!”); e dopo numerosi tentativi falliti hanno finalmente un piano: Zeman alla Grecia.

Il boemo infatti si sarebbe detto disponibile a rinunciare all’incarico alla Roma per guidare il paese in qualità di deus ex machina ad interim. Ovviamente la ricetta Zeman non prevede nessuna concessione al rigorismo europeo, bensì la Grecia tutta in attacco; e già si prevede una Borsa spettacolo, con il dollaro che chiude sull’Euro 13 a 0. Ma Zeman è anche pragmatico: e se la Grecia dovesse uscire dall’Europa spera almeno in una qualificazione in Uefa.

Intanto però un altro caso ha travolto la penisola: gli ellenici infatti sono stati tutti arrestati (per ora ai domiciliari) in seguito all’inchiesta dell’Interpol sui popoli corrotti che truccherebbero l’esito dell’economia del loro paese (non pagando le tasse, non reinvestendo capitali…) per poi scommettere in Borsa sul loro stesso fallimento. Indagati anche italiani e spagnoli.  

Il Misfatto, 10 Giugno 2012