“E’ assurdo che in questa fase il Parlamento anziché discutere di come difendere e costruire nuovi posti di lavoro vada avanti per modificare l’articolo 18, per rendere più facili i licenziamenti e per istituzionalizzare la precarietà”. Da Napoli, dove la Fiom ha chiamato a raccolta gli iscritti di fronte alla sede dell’Unione Industriali, Maurizio Landini inaugura la tre giorni di mobilitazione contro il disegno di legge sul mercato del lavoro in discussione in Parlamento. Dopo una stoccata alla Fornero sulla questione esodati – “quello che doveva essere un governo di tecnici si sta dimostrando un governo incapace di affrontare le questione non tecniche, ma di diritto e di funzionamento normale di un paese” – il leader della Fiom dal palco annuncia le iniziative che il sindacato ha intenzione di mettere in piedi nei prossimi mesi: “una raccolta di firme per chiedere un referendum abrogativo delle leggi sbagliate” e “lo sciopero generale per dire al governo e al Parlamento che il paese non è d’accordo con quello che stanno facendo” di Andrea Postiglione