Il geometra milionario Flavio Briatore dice che chiude il Billionaire: “Investirò all’estero, tanto l’Italia è un Paese che se possiedi una barca e arrivi in porto per attraccare, o sei un bandito o sei un ladro. Non va bene. Questo governo, poi, ha innescato una sorta di odio sociale”. Su una cosa vorremmo che ci rassicurasse il geometra Briatore: chiude anche il Twiga, a Marina di Pietrasanta, vero? Per favore, sciolga quanto prima questo dubbio.

Sul banditismo al quale fa riferimento Briatore qualche dubbio però viene: la persona che più di ogni altra era legata al Billionaire si chiama Lele Mora, e vive in carcere. Il super ospite dell’estate si chiamava – negli anni d’oro – Silvio Berlusconi, che è stato sì presidente del consiglio, ma qualche guaio con la giustizia ce l’ha, alcuni arrivati anche dallo stesso Flavio. Briatore, poi, ha frequentato le Procure di mezza Italia (non per ballare col pareo), e dalla Formula uno è stato cacciato, nonostante il il Tribunal de grande instance di Parigi lo abbia riammesso per la Fia resta fuori . Ma sono dettagli. Quello che vorremmo sottolineare è perché il Billionaire chiude.

Il punto sul quale Briatore non si sofferma è il cambiamento di un’epoca. Briatore non va via dalla Costa Smeralda, è semplicemente che quella Costa Smeralda che amava il vip watching, non esiste più. E dunque il Billionaire non ha più ragione di esistere. Ma tutto questo Briatore lo dimentica. Gli affari, per il canuto fu playboy, non sono più quelli di allora. Il locale di Porto Cervo era nato, nel 1998, perché diventasse un’acquario destinato a very important people. La plebe veniva relegata al piano di sotto, e lui se ne stava sulla terrazza a ballare con le briatorine di turno, che potevano chiamarsi Simona Ventura, Stefano Bettarini, Pippo Inzaghi, Adriana Volpe, Daniela Santanché, Emilio Fede, Alessia Merz, Costantino Vitagliano. E tutti gli altri, quelli delle cinquantamila lire a biglietto, sotto a guardare le gesta, qualche stacco di coscia o il polpaccio di un calciatore. Questo era il Billionaire.

E l’abile regista del circo smeraldo si chiamava Lele Mora, semplicemente Lele per gli amici e una sorta di dio da venerare per chi aveva voglia di entrare nelle sue grazie. O scuderie. Dipende.

Col tempo le cose sono cambiate. Lele Mora, gran maître per Briatore e per Silvio Berlusconi, è caduto in disgrazia. Emilio Fede non esiste più. Il Grande Fratello ha chiuso i battenti per colpa dello share troppo basso. E queste chiusure hanno generato la fine del Billionaire. Non altro. Non è Briatore che se ne va dall’Italia, è quest’Italia che non vuole più Briatore, che ha altri problemi. 

 

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