Nonostante ciò, in questi anni il festival è cresciuto facendosi conoscere e apprezzare non solo dal pubblico bolognese, ma anche oltre i confini locali. « Mi sono arrivate richieste di partecipazione da compagnie di caratura nazionale, che hanno difficoltà a mostrare il proprio lavoro nei teatri bolognesi» conferma il direttore artistico Ennio Ruffolo, che recentemente è stato anche candidato al premio per il miglior curatore italiano, promosso dal festival Kilowatt (il premio è andato poi alla neo direttrice del festival di Santarcangelo Silvia Bottiroli).
Quest’anno finalmente il Comune ha deciso di sostenere PerAspera con più convinzione, e dall’assessorato alla Cultura è arrivato un finanziamento un po’ più consistente degli anni passati (20 mila euro, a cui si aggiungono 3 mila euro dalla Provincia) insieme alla richiesta di animare il parco di Villa Mazzacorati fino alla fine di luglio.
Per la sua quinta edizione dunque, PerAspera si sdoppia : dal14 al 23 giugno va in scena il festival vero e proprio, mentre dal 26 giugno al 28 luglio seguirà una rassegna sulle arti contemporanee, articolata in settimane tematiche : sulle disabilità e stereotipi di genere, sulla musica tuareg, sulla musica acustica o « a basso impatto tecnologico » e sulla videoarte, dove saranno presentate opere video di artisti italiani e serbi, grazie alla collaborazione con una galleria di Belgrado che ospiterà lo stesso programma in settembre. Si chiude con una settimana dedicata alla radiofonia, con trasmissioni live dalla villa curate da Aelia Media e Altre Velocità. Il 30 giugno ci sarà poi un laboratorio per danzatori condotto dalla coreografa Cristina Rizzo, mentre dal 18 al 21 luglio si potrà partecipare a un workshop per progettare e realizzare una performance/installazione interattiva utilizzando i software Isadora e Ableton Live.
Il denso programma del festival (oltre cinquanta gli artisti partecipanti) dà spazio alla pluralità dei linguaggi contemporanei, proponendo ogni sera una performance teatrale o di danza, un concerto, un’installazione o un video. Come sempre PerAspera avrà il suo fulcro nello splendido teatrino settecentesco, ma sconfinerà anche in altri luoghi della villa, con lavori creati o riadattati appositamente per lo spazio che li ospiterà: dalle sale del Museo del Soldatino alla serra, passando per la biblioteca, la sala Diana Franceschi e il portico.
L’attenzione maggiore è alla scena bolognese, ma non mancheranno artisti che lavorano in altre città italiane e anche all’estero, come la compagnia sarda Rossolevante, il coreografo Michele Di Stefano, l’artista francese Thomas Cimolai o il duo italo inglese Inconvienent Spoof. Tra gli altri, ci saranno anche Ericailcane (la sua mostra sarà visitabile per tutta la durata del festival), Anna Amadori con un progetto speciale sull’autore francese Fabrice Melquiot, Fabrizio Favale, Roberto Latini, Angela Malfitano (che presenterà il suo progetto in progress su Goliarda Sapienza), Fiorenza Menni e il collettivo di videomaker Opificio Ciclope. Una delle caratteristiche di PerAspera è infatti la coabitazione tra nomi noti, che qui hanno la possibilità di presentare tappe dei propri lavori in corso, e artisti emergenti.
Il programma completo si trova su http://perasperafestival.org
di Vega Partesotti