Convergenza di idee su tutto: crisi economica, rafforzamento delle istituzioni europee, politica estera. Mario Monti resta a colloquio con il presidente francese François Hollande per due ore e mezzo e quando incontra i giornalisti spiega di aver registrato una fortissima convergenza di vedute su tutte le principali questioni sul tavolo” dell’Europa, per la quale – spiega – “è un momento cruciale”, così come per il resto del mondo.
L’Europa. L’Unione Europea ha fatto molto, spiegano Monti e Hollande, ma ancora non basta. “Siamo d’accordo – spiega il presidente del Consiglio italiano – nel valutare positivamente quanto fatto a livello europeo, compreso l’intervento a sostegno sistema bancario spagnolo. Quello fatto per affrontare la crisi non è poco, anche se non sufficiente”. ”Abbiamo discusso degli importanti progressi fatti ma che non sono sufficienti a tenere l’euro al riparo dalle turbolenze dei mercati, dobbiamo agire per un rafforzamento dei punti deboli del sistema” ha aggiunto Monti. A lui fa eco il Capo di Stato francese: “Abbiamo bisogno di risorse da immobilizzare immediatamente per la ripresa dell’attività economica, per la crescita”. Monti non nega che tra le opzioni ci sia anche l’uso degli eurobond, visti come il fumo negli occhi dalla Merkel. “Abbiamo discusso del debito sovrano e degli strumenti per ristabilire la fiducia sui Paesi più esposti” ha detto Monti. A questo proposito, ha aggiunto, abbiamo “scambiato opinioni sull’ipotesi” di una “emissione in comune di titoli” e di altre proposte.
I tre punti di Hollande. I punti su cui lavorare secondo Hollande sono tre. Certo, la crescita con la quale far accompagnare il sacrosanto rigore. Ma anche la stabilità, per cui banche e Stati che si trovano, loro malgrado, in difficoltà devono essere aiutati per evitare di finire in mezzo alla tormenta della speculazione, contro la quale servono meccanismi più efficaci. Infine l’integrazione ulteriore tra i Paesi dell’Unione Europea che passa da un approfondimento di unione economica e monetaria in modo da coordinare di più e meglio le politiche nazionali. “C’è la volontà di fare anche nella riunione del G20 della crescita il nostro obiettivo” ha detto il presidente della Francia, precisando che ciò non significa mettere in discussione la disciplina di bilancio.
Il rapporto con la Merkel. Del rapporto con la cancelliera Angela Merkel parla Monti: “So che la cancelliera Merkel, come me e Hollande e gli altri capi di Stato, è perennemente in cerca di soluzioni per l’Europa – dice – Io ho avuto rispetto al presidente Hollande qualche mese in più per discutere con la Merkel ed ho sempre trovato un grande interesse comune a individuare soluzioni migliori, sia sotto il profilo della crescita che della stabilità. Non credo che ci siano Stati membri fermi e altri che debbano muoversi”.
La Grecia. Una preoccupazione in più quella della Grecia e delle elezioni in programma domenica prossima: “Mancano tre giorni alle elezioni in Grecia: riaffermo il desiderio, e ne abbiamo parlato con Hollande, che Atene resti nell’euro e rispetti i suoi impegni – assicura il presidente italiano – Abbiamo condiviso una grande e maggiore attenzione alla crescita, che non significa abbandono o minore attenzione alla disciplina bilancio pubblico”. D’altronde, prosegue Monti, “i nostri Paesi insieme contribuiscono per il 40% verso la Grecia e gli altri Paesi che hanno bisogno. Auspichiamo che ci sia la prosecuzione e il consolidamento dei bilanci e delle riforme strutturali che sono una garanzia per il futuro prospero della zona euro”.
Lo spread. Monti risponde anche ai malumori sottotraccia (specialmente di alcune parti politiche) secondo i quali i livelli dello spread sono intorno a quelli della fine dell’anno scorso, circostanza che suggerirebbe una situazione invariata. “Ogni volta che c’è una perturbazione sui mercati – chiarisce il presidente del Consiglio – i tassi ne risentono e lo spread sale aggravando i conti di Stato e imprese”. Questo “può dare la sgradevole sensazione ai cittadini e all’opinione pubblica che le cose che si fanno non vadano nella giusta direzione o non bastino. E’ esattamente il contrario: le cose vanno nella giusta direzione, anche nella dimensione” degli interventi. “I comportamenti anomali non devono penalizzare i comportamenti virtuosi: nessun pasto viene gratis – ha aggiunto il premier – L’Italia abbia un debito importante che non ci sfugge. Così come non sfugge né agli italiani né alle organizzazioni internazionali l’importante progresso fatto, in particolare in questi mesi, per un comportamento più virtuoso sul fronte della finanza pubblica”.
La Siria. Idee convergenti, infine, anche sulla Siria. Hollande, riprendendo un concetto già espresso da Monti, ne parla con parole nette: “La Francia è mobilitata” sulla Siria, dove la situazione è inaccettabile e si aggrava di giorno in giorno: per questo auspichiamo un rafforzamento delle sanzioni e della missione di Kofi Annan”, nella speranza di una soluzione da trovare assieme alla Russia.