Per realizzare una unione monetaria stabile, serve un’unione politica in Europa. Lo aveva detto prima il presidente della Bce Mario Draghi, l’ha ripetuto la cancelleria tedesca Angela Merkel. “In questa fase della crisi sono predominanti le scelte politiche” aveva detto Draghi, durante una conferenza a Francoforte.
La Merkel, che ha parlato all’hotel Adlon di Berlino a un incontro organizzato dalla Fondazione delle imprese familiari, ha ribadito che l’euro è “di grande importanza” per la Germania e per l’Eurozona tanto da aver garantito di affrontare in modo abbastanza tranquillo la crisi esplosa nel 2008. Ma ha ribadito di opporsi agli eurobond. La Germania non si lascerà convincere, ha detto, con strumenti come gli eurobond o altri fondi di stabilità non avremmo alla fine di nuovo una vera unione politica. Il motivo lo spiega così: “Non possiamo condividere la responsabilità tutti insieme se lasciamo i controlli a livello nazionale”. Da qui la necessità di “un organismo di sorveglianza sulle banche indipendente”.
La cancelliera non nasconde e anzi sottolinea le divergenze tra Francia e Germania su come rafforzare l’economia. “L’Europa – dice la Merkel – deve discutere sulle crescenti divergenze sul rafforzamento economico tra Germania e Francia”. Merkel definisce la Germania come “un’ancora della stabilizzazione e un motore della crescita”. Poi ancora un affondo: la leader tedesca ha lamentato “una mancanza di fiducia” tra i Paesi dell’Eurozona, ribadendo che la contrapposizione tra crescita e rigore di bilancio è un “falso dibattito”. La Germania, ha dichiarato Merkel, “non si lascerà convincere da facili soluzioni come gli Eurobond”, sottolineando che “la mediocrità non deve diventare lo standard”.
La Francia butta acqua sul fuoco. A poco, insomma, sembrano essere servite le parole del primo ministro francese, Jean-Marc Ayrault, che in mattinata aveva dichiarato stamani alla radio Europe 1 che Francia e Germania devono trovare “mano nella mano una soluzione per portare fuori l’Europa dalla crisi”, aggiungendo che tale soluzione passerebbe “attraverso un dialogo più forte di quello che c’è stato finora”. Non esiste “assolutamente” un fronte anti-Angela Merkel, aveva precisato il premier francese, sarebbe una “strada sbagliata”. “Assolutamente no” dice Ayrault a chi gli chiede se Parigi stia cercando di creare un asse anti-Berlino con Italia e Spagna. “Sarebbe un modo sbagliato di agire – aggiunge – Questa non è assolutamente la mia posizione, né quella della Francia”. Poi rivolto alla Merkel, Ayrault aggiunge: “Abbiamo una responsabilita’ comune, quella di dare un futuro all’Europa”.
Draghi: “La Bce non può colmare le falle della politica”. Il presidente della Banca centrale europea, Draghi, aveva legato il destino politico dell’Europa politica con la sorte economica dell’area euro. La Bce continuerà a garantire liquidità se necessario, ha in particolare dichiarato l’ex governatore di Bankitalia. Certo, precisa il presidente dell’Eurotower, la Bce non può colmare tutte le falle nel processo di integrazione europea, perché “una situazione complessa non può essere risolta con una singola azione”. Per contro per una Unione monetaria più forte sarà necessario un potere centralizzato, sottolineando l’importanza di una più stretta unione politica, anche se una maggiore integrazione non significa cedere sovranità.
In ogni caso Draghi assicura che in nessun Paese dell’eurozona ci sono rischi di inflazione, ribadendo che ci sono gravi rischi al ribasso per le prospettive dell’economia mentre per le banche si è riscontrato un miglioramento delle condizioni di finanziamento sul mercato.