Cultura

Mantova, il terremoto non ferma la cultura. Al Festivaletteratura c’è il Nobel Heaney

Il sisma dell'Emilia ha danneggiato i palazzi storici della città lombarda, ma l'appuntamento, a partire dal 5 settembre, verrà rispettato in altre location. "Pronti a ogni eventualità" dice Marzia Corraini del Comitato organizzatore che ringrazia i mantovani che hanno messo a disposizione cortili, negozi e spazi polivalenti

di Emanuele Salvato

Il terremoto infinito che sta martoriando l’Emilia scuote anche il Festivaletteratura di Mantova. La città, infatti, è stata duramente colpita dalle scosse degli ultimi tempi e la maggior parte dei luoghi tradizionalmente preposti ad ospitare gli eventi della manifestazione letteraria, in programma dal 5 al 9 settembre, è sotto esame. Gli organizzatori, che stamattina hanno presentato la sedicesima edizione del Festival elencando i nomi degli autori presenti, contrariamente agli anni passati non hanno fornito una lista dei luoghi scelti come sede degli oltre 200 eventi.

“A oggi – spiega Marzia Corraini del Comitato organizzatore – non siamo ancora in grado di fornire una lista precisa e definitiva dei luoghi che faranno da scenario alla sedicesima edizione del Festivaletteratura. Il terremoto che continua a farsi sentire anche a Mantova ha danneggiato i palazzi storici della città. La logistica della manifestazione assumerà un profilo più definito nelle prossime settimane in accordo con il Comune di Mantova, la Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico di Mantova e tutte le altre istituzioni che in questi giorni stanno verificando l’agibilità di piazze e palazzi che erano stati individuati come possibili sedi della manifestazione. Siamo comunque pronti a ogni eventualità e, con serenità, ci adegueremo alle indicazioni che ci verranno fornite dalle autorità preposte”. Insomma, meglio precisare che l’edizione della rassegna letteraria non è in pericolo e si farà. Solo bisognerà avere un po’ di pazienza per conoscere le location. Le difficoltà causate dal sisma, però, hanno messo in moto la straordinaria macchina che da sedici anni permette al Festival di andare avanti senza subire mai cali di tensione e che gli ha impedito di farsi travolgere da manie di grandezza e sete di protagonismo. Una macchina che trae la propria forza dal basso, dalla gente. Quella stessa gente che, una volta saputo della possibile indisponibilità di alcuni luoghi, immediatamente si è attivata per mettere a disposizione degli organizzatori del Festival cortili, negozi, spazi polivalenti e corti rurali: “Ringraziamo tutti – dice Marzia Corraini – della straordinaria vicinanza. Sono queste persone la nostra certezza. Sono loro che ci vanno andare avanti”.

L’anno scorso il dimezzamento dei fondi comunali, passati da 120mila a 60mila euro, quest’anno il sisma. Il Festival, però, sembra non fermarsi davanti a nulla. Anzi, nelle difficoltà quasi si esalta. E a dimostrarlo anche la corposa edizione in procinto di partire il 5 settembre. Tanti, tantissimi i nomi dei protagonisti. Tra loro ci sarà, per la prima volta, anche il poeta nordirlandese Seamus Heaney, Premio Nobel per la letteratura nel 1995, considerato uno dei massimi esponenti del Rinascimento poetico irlandese. Dall’Irlanda all’Africa il giro del mondo letterario del Festival porterà a Mantova il poeta, scrittore e drammaturgo keniota Ngugi Wa Thiong’o, voce tra le più autorevoli della letteratura africana post-coloniale e più volte candidato al premio Nobel. Non mancheranno nomi noti del filone letterario ebreo-americano come, Nathan Englander e Shalom Auslander ed esponenti della letteratura israeliana: su tutti si segnala la presenza di Etgar Keret, considerato uno dei principali esponenti della generazione della letteratura israeliana affermatasi negli anni Novanta; generazione a cui appartiene anche Eskhol Nevo, per la prima volta a Mantova. Il marciatore Shaul Ladany racconterà la sua vita straordinaria che lo ha visto da bambino prigioniero a Bergen-Belsen e, al culmine della carriera sportiva, nella squadra olimpica israeliana a Monaco ’72, l’anno della strage provocata dal commando di Settembre Nero. Nutrito anche il plotone degli scrittori italiani. Fra questi ci saranno Claudio Magris, Nicolò Ammaniti, Michela Murgia, Fulvio Ervas (reduce dal grande successo di “Se ti abbraccio non avere paura” edito da Marcos Y Marcos), Carlo Lucarelli e Marco Malvaldi. Presenze curiose, per un festival letterario, quelle del regista Ermanno Olmi e di Emilio D’Alessandro, autista e uomo di fiducia di Stanley Kubrick, che ricorderà il grande cineasta con fotografie inedite e aneddoti rubati dai set dei suoi film.

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