Il corteo verso piazza del Popolo, dove interverranno i segretari di Cgil, Cisl e Uil. La richiesta a Monti di nuove politiche anche su crescita, welfare e fisco. Camusso: "Finora solo iniquità". Angeletti: "Dall'esecutivo soltanto annunci"
“Siamo oltre 200mila“, annuncia l’organizzazione del corteo organizzato a Roma da Cgil, Cisl e Uil per chiedere al Governo nuove politiche su lavoro, crescita, welfare e fisco. I manifestanti hanno raggiunto piazza del Popolo dove si terranno i comizi di Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Il corteo si è mosso intorno alle 10 da piazza della Repubblica, aperto proprio dai segretari confederali. Al corteo hanno preso parte anche esponenti politici, tra cui Cesare Damiano e Stefano Fassina del Pd. Presenti anche delegazioni di Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia Romagna, in rappresentanza degli abitanti colpiti dal recente terremoto.
“Siamo in piazza per chiedere al Governo il cambiamento”, ha spiegato Camusso. “La politica del rigore ha prodotto iniquità e diseguaglianze. Non ha dato risposte sul lavoro e sullo sviluppo. C’è bisogno di un cambiamento dell’agenda politica, senza non si danno prospettive al lavoro nel nostro Paese”. Quanto al decreto sviluppo appena approvato, “non c’è la svolta che sarebbe necessaria al Paese”, ha commentato il leader della Cgil. “Il rischio è che dopo tanti annunci i vantaggi siano pochi e non si coglie un cambio effettivo di segno”.
Di una politica fatta solo di annunci ha parlato Angeletti della Uil: “Il governo dovrebbe prima fare e poi annunciare. Finora ci sono solo titoli e anche sui tagli e la riduzione delle spese dei dipendenti di Palazzo Chigi e del Tesoro. Solo annunci”. La crisi, ha aggiunto il segretario, non dipende solo dall’Europa “ma anche dalle scelte del governo”. Angeletti ha ricordato anche il caso degli “esodati“, al centro della polemica di questi giorni con il ministro del Lavoro Elsa Fornero: “Siamo in piazza per difendere chi ha perso il lavoro o rischia di perderlo a causa di un governo che ha creato persone che non avendo più un lavoro non sanno se avranno una pensione”.
Dal palco Angeletti ha chiesto un applauso per tutti i dipendenti dell’Agenzia delle Entrate impegnati nella lotta all’evasione e ha attaccato il ministro del lavoro che “deve smetterla di fare interviste e dichiarazioni” e dovrebbe invece “risolvere il problema degli esodati che ha creato lei“, senza prendere in giro i sindacati. “A dicembre – prosegue il leader della Uil- le abbiamo spiegato che avrebbe creato un piccolo dramma con la riforma delle pensioni, un grosso dramma per centinaia di migliaia di persone”. E annuncia che la manifestazione di oggi è soltanto “è solo l’inizio” perché nei prossimi giorni arriveranno nuove iniziative. Anche la Camusso interviene in difesa dei lavoratori della Agenzia delle entrate, siamo con voi gli dice e spiega: “Non ci schieriamo con i poteri forti, quelli veri sono l’evasione fiscale e la corruzione”.
Il Governo non ha voluto fare la concertazione con le parti sociali “perchè aveva l’idea di fregare la gente”. Riassume così la posizione delle Cisl, il segretario Raffaele Bonanni, anche lui dal palco. Senza concertazione, ha aggiunto Bonanni ricordando la riforma delle pensioni e la vicenda degli esodati, “i poteri forti e le lobby hanno la meglio. Faremo resistenza a questo modo di procedere”. Il numero esatto degli esodati lo ha il ministro Fornero, continua Bonanni, perché sono cifre che vengono dalla somma di informazioni raccolte da tutti gli uffici del lavoro di ogni provincia. “Sono stati persi dei mesi”, ha aggiunto, “spero che nei prossimi gironi riusciremo ad avere un risultato”. In caso contrario la Cisl conclude Bonanni prenderà parte e organizzerà altre manifestazioni di lotta, come anche la Cgil che avverte: “Il governo sappia che se non cambia agenda, se non dà risposte e non riprende il confronto torneremo nelle piazze e ci torneremo presto”.
Il comizio si avvia alla conclusione con le parole di Susanna Camusso che detta la linea al governo, chiedendo di cambiare la politica economica del paese. Per farlo aggiunge la leader della Cgil non dobbiamo chiedere “il permesso dell’Europa”, e chiede di ripartire da zero sulla riforma del lavoro. Anzi spesso, questo è il timore della Cgil, l’Europa viene agitata come spettro proprio per non agire sul lavoro.La riforma del lavoro ora “brutta e sbagliata” andrebbe azzerata. Al governo infine ricorda che di soli annunci, si può anche morire. Ma è sugli esodati che Camusso torna ad attaccare il ministro Fornero, “basta balletti sui numeri, bisogna invece avere il coraggio della trasparenza”. Il suggerimento che la Cgil da al ministro del Lavoro è quello di presentarsi martedì in Aula, dicendo che si farà una norma generale che dica a tutti quelli rimasti in mezzo alla riforma che andranno in pensione con le vecchie norme. Serve, insiste Camusso, “una norma di principio che risponda a tutti”. Anche sull’Imu, la Cgil si dice sconcertata perché non vengono toccati i grandi patrimoni immobiliari, ma si tartassano solo i cittadini comuni, così non c’è equità, conclude Camusso.
La voglia di cambiare radicalmente rotta economica è pienamente condivisa da Angeletti, “Questa politicia economica ci sta portando allo sfascio”. L’inversione di rotta che la Uil si aspetta è che tutte le risorse vengano dirottate sul lavoro ma anche portando avanti una incisiva politica di lotta all’evasione. “Quando prenderanno i soldi degli evasori e li distribuiranno a chi le tasse le paga, solo allora potremmo cominciare a dire di aver intrapreso la giusta direzione”.