La vittima era parente dell'ex muratore massacrato con una scarica di colpi di pistola. Omicidio che fece pensare a una esecuzione. Franca Lo Iacono, 61 anni, si è difesa disperatamente. L'arma si è inceppata e gli aggressori l'hanno quindi sgozzata. Recuperati due proiettili inesplosi. Non è esclusa l'ipotesi della rapina né quella della vendetta
Una disperata difesa contro uno, forse due uomini. La pistola che si inceppa e la vittima che muore dissanguata per i fendenti di un coltello che le ha squarciato la gola. E’ morta così, Franca Lo Iacono, 61 anni, trovata agonizzante dentro la sua auto, in un box a Desio (Milano). Un fatto di cronaca nera come un altro, una rapina finita male forse. Ma la signora era consuocera di un imprenditore ucciso il 14 novembre scorso. Paolo Vivacqua, nella stessa cittadina lombarda, era stato massacrato con una scarica di colpi di pistola, tutti provenienti dalla stessa arma, con una dinamica che sa di esecuzione che aveva fatto pensare a una pista mafiosa. Il commerciante del ferro ucciso era originario di Ravanusa (Agrigento) e sulla Sicilia che si erano concentrati gli accertamenti degli investigatori. Il fratello dell’uomo, Antonio, si trova in carcere a seguito di un’indagine della Guardia di Finanza nell’ambito di un’indagine denominata “metalli preziosi” e attualmente in carcere.
L’allarme è scattato la notte scorsa, intorno a mezzanotte, quando al centralino del 112 è arrivata una telefonata in cui si denunciava una lite all’interno di un box. Quando i militari dell’Arma sono arrivati sul posto hanno trovato aperta la porta basculante del garage singolo (ma inserito in un contesto di altri locali, ndr). All’interno c’era una Peugeot che è stata portata fuori per soccorrere la donna in agonia, ma non incosciente. Sul corpo diversi tagli soprattutto alla gola e uno profondo alla mano. La signora, infatti, secondo una prima ricostruzione degli investigatori ha tentato di difendersi dall’aggressione perché la pistola che avevano chi l’ha assalita, una calibro 765, si è inceppata. L’arma infatti è stata trovata sotto la coscia destra della donna e sul posto sono stati trovati anche due colpi inespolosi dello stesso calibro dell’arma recuperata. Per ora non si può collegare questa aggressione all’omicidio dell’imprenditore: “E’ troppo presto per dirlo” dice un investigatore. La donna è spirata tra le braccia dei soccorritori che l’hanno estratta dalla vettura e non si sa se sia riuscita a dire qualcosa prima di chiudere gli occhi. Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Desio che, al momento, non escludono nessuna ipotesi tra cui anche quella della rapina finita male. Si indaga tra moventi molto diversi, come la rapina o la vendetta, quindi. La donna, madre di quattro figli, potrebbe infatti essere stata vittima di un’aggressione per motivi economici, ma anche di una ritorsione mafiosa.
Il consuocero era un ex muratore di origine siciliana che quando era al suo paese sbarcava il lunario mentre una volta al Nord ha fatto velocemente fortuna cominciando a girare in elicottero e Ferrari. Ufficialmente aveva creato un business con lo smaltimento dei rifiuti speciali (uno dei settori maggiormente infiltrati dalla criminalità) e grazie a una girandola di società, in alcune delle quali comandava pur essendo solo socio di minoranza. I sette colpi di pistola, tutti a segno, contro di lui potrebbero stati sparati da killer professionista giunto dal Sud. Forse perfino dalla sua Ravanusa (Agrigento) dove l’uomo, da poco, aveva abbellito il cimitero comunale, e dove ora riposano le sue spoglie. Franca Lo Iacono, invece, ieri sera ha lasciato la casa della figlia, Valentina C., moglie di Antonio Vivacqua ed è tornata a casa. Ha parcheggiato l’auto in garage, sotto la palazzina di tre piani in cui viveva, in via dei Mariani 4, ed è stata aggredita.