A Verona la Lega Nord registra un insuccesso. Sul palco per il No Imu Day oltre a Maroni e Bossi, sono saliti anche Zaia, Tosi, Cota e tanti sindaci da tutte le regioni del nord. Un parterre di big degno di Pontida che ha raccolto un pubblico da festa di paese o poco più. A due settimane dal congresso federale che dovrebbe rilanciare il Carroccio, Roberto Maroni ha raccolto i colonnelli del partito nella città scaligera, la città di Flavio Tosi, simbolo della Lega 2.0, nel Veneto di Luca Zaia. Il pretesto è quello di lanciare la guerra all’Imu e Mario Monti, il Barbarossa romano, contro cui Maroni ha auspicato la rivolta di tutti i comuni del nord, non solo di quelli leghisti. Parole dure anche contro il ministro Fornero per la questione degli esodati, che la Lega propone di salvare con l’aiuto delle regioni padane. Maroni, ricordato che in autunno sarà la volta della battaglia sul Patto di Stabilità, ha detto che “la macroregione padana, la Padania, i nostri governatori verranno incontro ai sindaci guerrieri, ci sarà un fondo di solidarietà, saranno in prima fila contro l’impero romano” di Alessandro Madron
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