Ormai, volente o nolente, sono diventato un riferimento per la trasparenza nei concorsi pubblici italiani, forse perché involontario protagonista del concorso pubblico divenuto il simbolo stesso della lotta alla trasparenza.
Ed allora, volentieri e doverosamente, torno sulla questione del concorso per l’accesso all’Avvocatura dello Stato, rispetto al quale mi giungono notizie concordanti e preoccupanti, da parte di più candidati.
Già in passato vi erano stati problemi con questo concorso: personalmente ho partecipato (e superato) un concorso per procuratore di Stato in cui alcuni candidati (anche il figlio di un Avvocato dello Stato) erano stati sorpresi con fotocopie nascoste, ma prima dell’entrata in aula, e quindi, non furono espulsi. Quando fui chiamato per scegliere la sede dichiarai che a causa delle irregolarità che avevo visto non intendevo far parte di tale amministrazione e non presi mai possesso. In successiva occasione l’Avvocatura di Stato non ha voluto (e non lo ha fatto ancora) fare chiarezza sul mancato possesso dei titoli per partecipare (anche) a tale concorso da parte del primo classificato: Roberto Giovagnoli (ben più noto per la analoga vicenda concorsuale per l’accesso al Consiglio di Stato).
Come ho già scritto, qualche giorno fa il concorso per l’Avvocatura di Stato – la cui commissione era rappresentata dagli avvocati dello Stato Salvatore Messineo e Chiarina Aiello – è stato sospeso e poi annullato dalla commissione stessa.
Il perentorio comunicato diffuso dall’Avvocato Generale dello Stato riferiva, testualmente, di : “gravi disordini inscenati da una minoranza di candidati che protestavano in modo esagitato contro i tempi eccessivi trascorsi prima dell’inizio della prova… Gli stessi impedivano così il regolare svolgimento della prova nonostante l’intervento delle forze dell’ordine. L’Avvocatura dello Stato si riserva di esperire ogni utile azione contro i responsabili che sono stati identificati”.
Testimonianze convergenti, sia diffuse dai media che pervenute a me personalmente, riferiscono invece di una totale mancanza di controllo da parte della commissione e dal personale da essa delegato alla vigilanza e di irregolarità molto gravi che sarebbero stati segnalate alla commissione la quale, per tutta risposta, avrebbe chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. E, di qui in poi, il caos: Digos, polizia e carabinieri in tenuta antisommossa; candidati – compreso un disabile – strattonati violentemente e sbattuti contro il muro stile irruzione nella scuola Diaz; candidati scelti a caso per essere identificati quali responsabili e, poi, accusati di aver voluto in qualche modo sabotare il concorso, a fronte, invece, di centinaia (su 975!) di esaminandi che protestavano e chiedevano, tutti insieme, semplicemente un esame regolare.
Già sono state presentate denunce alla Procura, ma se la magistratura accerterà che quanto sta emergendo dalle testimonianze dei candidati corrisponde al vero, credo che questo concorso si candiderebbe a divenire uno dei più gravi scandali concorsuali della storia del Paese, conclusosi con un comunicato dell’Avvocato generale in carica che “scarica” (falsamente? …si vedrà!) le responsabilità della commissione su un asserito e inesistente “ristretto” gruppo di facinorosi.
Mentre le testimonianze si moltiplicano il mio augurio è che la magistratura ed il Presidente del Consiglio, da cui dipende l’Avvocatura dello Stato, facciano presto chiarezza sulle reali responsabilità, sentendo come testimoni tutti – ma proprio tutti! – i partecipanti al concorso, e prendendo, se del caso, i doverosi provvedimenti.
Alessio Liberati
Magistrato
Cronaca - 18 Giugno 2012
Avvocatura dello Stato, ma quale sabotaggio?
Ormai, volente o nolente, sono diventato un riferimento per la trasparenza nei concorsi pubblici italiani, forse perché involontario protagonista del concorso pubblico divenuto il simbolo stesso della lotta alla trasparenza.
Ed allora, volentieri e doverosamente, torno sulla questione del concorso per l’accesso all’Avvocatura dello Stato, rispetto al quale mi giungono notizie concordanti e preoccupanti, da parte di più candidati.
Già in passato vi erano stati problemi con questo concorso: personalmente ho partecipato (e superato) un concorso per procuratore di Stato in cui alcuni candidati (anche il figlio di un Avvocato dello Stato) erano stati sorpresi con fotocopie nascoste, ma prima dell’entrata in aula, e quindi, non furono espulsi. Quando fui chiamato per scegliere la sede dichiarai che a causa delle irregolarità che avevo visto non intendevo far parte di tale amministrazione e non presi mai possesso. In successiva occasione l’Avvocatura di Stato non ha voluto (e non lo ha fatto ancora) fare chiarezza sul mancato possesso dei titoli per partecipare (anche) a tale concorso da parte del primo classificato: Roberto Giovagnoli (ben più noto per la analoga vicenda concorsuale per l’accesso al Consiglio di Stato).
Come ho già scritto, qualche giorno fa il concorso per l’Avvocatura di Stato – la cui commissione era rappresentata dagli avvocati dello Stato Salvatore Messineo e Chiarina Aiello – è stato sospeso e poi annullato dalla commissione stessa.
Il perentorio comunicato diffuso dall’Avvocato Generale dello Stato riferiva, testualmente, di : “gravi disordini inscenati da una minoranza di candidati che protestavano in modo esagitato contro i tempi eccessivi trascorsi prima dell’inizio della prova… Gli stessi impedivano così il regolare svolgimento della prova nonostante l’intervento delle forze dell’ordine. L’Avvocatura dello Stato si riserva di esperire ogni utile azione contro i responsabili che sono stati identificati”.
Testimonianze convergenti, sia diffuse dai media che pervenute a me personalmente, riferiscono invece di una totale mancanza di controllo da parte della commissione e dal personale da essa delegato alla vigilanza e di irregolarità molto gravi che sarebbero stati segnalate alla commissione la quale, per tutta risposta, avrebbe chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. E, di qui in poi, il caos: Digos, polizia e carabinieri in tenuta antisommossa; candidati – compreso un disabile – strattonati violentemente e sbattuti contro il muro stile irruzione nella scuola Diaz; candidati scelti a caso per essere identificati quali responsabili e, poi, accusati di aver voluto in qualche modo sabotare il concorso, a fronte, invece, di centinaia (su 975!) di esaminandi che protestavano e chiedevano, tutti insieme, semplicemente un esame regolare.
Già sono state presentate denunce alla Procura, ma se la magistratura accerterà che quanto sta emergendo dalle testimonianze dei candidati corrisponde al vero, credo che questo concorso si candiderebbe a divenire uno dei più gravi scandali concorsuali della storia del Paese, conclusosi con un comunicato dell’Avvocato generale in carica che “scarica” (falsamente? …si vedrà!) le responsabilità della commissione su un asserito e inesistente “ristretto” gruppo di facinorosi.
Mentre le testimonianze si moltiplicano il mio augurio è che la magistratura ed il Presidente del Consiglio, da cui dipende l’Avvocatura dello Stato, facciano presto chiarezza sulle reali responsabilità, sentendo come testimoni tutti – ma proprio tutti! – i partecipanti al concorso, e prendendo, se del caso, i doverosi provvedimenti.
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Roma, 3 gen. (Adnkronos) - Un dorso di Economia per tutti i giornali del gruppo Angelucci. È tutto pronto, a quanto apprende l'Adnkronos, per il lancio di una nuova iniziativa editoriale che coinvolgerà 'Il Giornale' diretto da Alessandro Sallusti, 'Libero' diretto da Mario Sechi e 'Il Tempo' diretto da Tommaso Cerno. A coordinare il dorso di economia sarà il vicedirettore de 'Il Giornale' Osvaldo De Paolini tra i principali e più apprezzati giornalisti del settore. Il progetto prevedrebbe ben 40 pagine con anticipazioni, interviste, analisi e retroscena.
Secondo quanto risulta all'Adnkronos De Paolini, che già da tempo aveva messo a punto il progetto, ha praticamente messo a punto la squadra ed esordirà in edicola ad aprile puntando al target del dorso di Economia del 'Corriere della Sera'. A Milano non escludono che il Gruppo Angelucci non riesca anche ad anticipare i tempi.
Roma, 3 gen. (Adnkronos) - Un dorso di Economia per tutti i giornali del gruppo Angelucci. È tutto pronto, a quanto apprende l'Adnkronos, per il lancio di una nuova iniziativa editoriale che coinvolgerà 'Il Giornale' diretto da Alessandro Sallusti, 'Libero' diretto da Mario Sechi e 'Il Tempo' diretto da Tommaso Cerno. A coordinare il dorso di economia sarà il condirettore de 'Il Giornale' Osvaldo De Paolini tra i principali e più apprezzati giornalisti del settore. Il progetto prevedrebbe ben 40 pagine con anticipazioni, interviste, analisi e retroscena.
Secondo quanto risulta all'Adnkronos De Paolini, che già da tempo aveva messo a punto il progetto, ha praticamente messo a punto la squadra ed esordirà in edicola ad aprile puntando al target del dorso di Economia del 'Corriere della Sera'. A Milano non escludono che il Gruppo Angelucci non riesca anche ad anticipare i tempi.
Palermo, 3 gen. (Adnkronos) - Una donna di Catania ha chiesto l’intervento della Polizia di Stato, di buon mattino, dopo aver trovato accovacciato sul cofano della sua auto un uomo che non ha voluto sentire ragione di scendere dal mezzo per consentire alla proprietaria di andare a lavoro.
L’uomo, un 35enne di origine rumene, ha farfugliato alcune parole alla donna, rimanendo saldamente seduto sul cofano al punto tale che la signora, impaurita, ha messo in moto l’auto per cercare di farlo desistere e poi si è rivolta alla Sala Operativa della Questura di Catania che, prontamente, ha inviato due volanti in suo soccorso. Nel frattempo, viste le rimostranze dell’uomo, la donna ha cercato di portare l’auto, procedendo a passo d’uomo, nella vicina piazza Pietro Lupo. Qui, alla vista degli agenti della squadra Volanti, il 35enne rumeno è balzato giù dall’auto per afferrare una transenna e lanciarla contro il portone degli uffici di Polizia. I poliziotti hanno tentato più volte di bloccarlo nel tentativo di farlo ragionare, ma l’uomo ha più volte opposto una forte resistenza, sferrando un calcio contro una volante, danneggiandola.
Per questa sua condotta il 35enne è stato arrestato, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato valevole ora e condanna definitiva, e, a seguito di rito direttissimo, l’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto applicando nei suoi confronti la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Roma, 3 gen. (Adnkronos/Labitalia) - Vicenza come centro dell’innovazione tecnologica per il settore orafo con il ritorno di T.Gold, evento di riferimento globale per i macchinari e le tecnologie all’avanguardia per la lavorazione dei gioielli. Organizzato da Italian Exhibition Group in contemporanea con Vicenzaoro January, T.Gold riunisce dal 17 al 21 gennaio l’offerta più completa di macchinari e tecnologie orafe grazie a 170 aziende da 16 Paesi, per una manifestazione sempre più globale con tutta l’eccellenza del Made in Italy e il 40% di espositori esteri. Germania, Turchia, Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito i Paesi più rappresentati.
In fiera aziende di punta quali Elettrolaser, Italimpianti Orafi, Sisma, Orotig e Legor Group, che confermano la leadership del Made in Italy nel settore. Mentre si distinguono tra i migliori player internazionali realtà come le tedesche Heimerle + Meule e Schultheiss, la svizzera Starrag Vuadens e Goodwin Refractory Services dal Regno Unito. Torna anche il Jewellery Technology Forum (Jtf), organizzato da Ieg in collaborazione con Legor Group. Tra i momenti più attesi della manifestazione, offrirà una panoramica sulle tendenze future e le sfide del settore.
Evento strategico per l’industry del gioiello, a T.Gold l’alta tecnologia incontra la tradizione orafa per rispondere alle esigenze di un mercato in costante evoluzione, sempre più competitivo e attento alla sostenibilità di prodotti e processi produttivi, alla personalizzazione e alla massima precisione tecnica.
Nella Hall 9, comodamente connessa al quartiere fieristico di Ieg con un servizio navetta gratuito, tutte le soluzioni più all’avanguardia che trasformano la manifattura, migliorano l’efficienza produttiva, favoriscono la riduzione dell’impatto ambientale, l’uso responsabile delle risorse e la tracciabilità lungo la filiera.
T.Gold risponde a una domanda articolata che spazia dai macchinari multifunzione per ottimizzare la lavorazione dei materiali preziosi, a soluzioni completamente customizzate per produzioni di nicchia che esaltano l’artigianalità e il design, fino ad attrezzature e utensili per banchi da lavoro e laboratori orafi.
Sei le categorie principali in cui è organizzata l’offerta della più ampia vetrina per la produzione e la lavorazione del gioiello: trattamenti delle leghe e galvanica, tecnologie per la prototipazione e la produzione digitale, lavorazioni meccaniche avanzate, montaggio e tecniche di saldatura, processi di affinazione e recupero, strumenti per la finitura e l’utensileria.
Roma, 3 gen. (Adnkronos/Labitalia) - Vicenza come centro dell’innovazione tecnologica per il settore orafo con il ritorno di T.Gold, evento di riferimento globale per i macchinari e le tecnologie all’avanguardia per la lavorazione dei gioielli. Organizzato da Italian Exhibition Group in contemporanea con Vicenzaoro January, T.Gold riunisce dal 17 al 21 gennaio l’offerta più completa di macchinari e tecnologie orafe grazie a 170 aziende da 16 Paesi, per una manifestazione sempre più globale con tutta l’eccellenza del Made in Italy e il 40% di espositori esteri. Germania, Turchia, Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito i Paesi più rappresentati.
In fiera aziende di punta quali Elettrolaser, Italimpianti Orafi, Sisma, Orotig e Legor Group, che confermano la leadership del Made in Italy nel settore. Mentre si distinguono tra i migliori player internazionali realtà come le tedesche Heimerle + Meule e Schultheiss, la svizzera Starrag Vuadens e Goodwin Refractory Services dal Regno Unito. Torna anche il Jewellery Technology Forum (Jtf), organizzato da Ieg in collaborazione con Legor Group. Tra i momenti più attesi della manifestazione, offrirà una panoramica sulle tendenze future e le sfide del settore.
Evento strategico per l’industry del gioiello, a T.Gold l’alta tecnologia incontra la tradizione orafa per rispondere alle esigenze di un mercato in costante evoluzione, sempre più competitivo e attento alla sostenibilità di prodotti e processi produttivi, alla personalizzazione e alla massima precisione tecnica.
Nella Hall 9, comodamente connessa al quartiere fieristico di Ieg con un servizio navetta gratuito, tutte le soluzioni più all’avanguardia che trasformano la manifattura, migliorano l’efficienza produttiva, favoriscono la riduzione dell’impatto ambientale, l’uso responsabile delle risorse e la tracciabilità lungo la filiera.
T.Gold risponde a una domanda articolata che spazia dai macchinari multifunzione per ottimizzare la lavorazione dei materiali preziosi, a soluzioni completamente customizzate per produzioni di nicchia che esaltano l’artigianalità e il design, fino ad attrezzature e utensili per banchi da lavoro e laboratori orafi.
Sei le categorie principali in cui è organizzata l’offerta della più ampia vetrina per la produzione e la lavorazione del gioiello: trattamenti delle leghe e galvanica, tecnologie per la prototipazione e la produzione digitale, lavorazioni meccaniche avanzate, montaggio e tecniche di saldatura, processi di affinazione e recupero, strumenti per la finitura e l’utensileria.
Roma, 3 gen. (Adnkronos) - Lunedì 6 Gennaio alle ore 11 in via Nomentana 361, a Roma, il Partito radicale convoca una manifestazione a sostegno della liberazione di Cecilia Sala.
"Dopo aver manifestato per quasi due anni davanti all'ambasciata iraniana contro il regime oppressivo, violento e misogino degli Ayatollah nei confronti del suo popolo - si legge in una nota di Maurizio Turco e Irene Testa, segretario e tesoriere del Partito radicale -, non possiamo rimanere inermi nei confronti di una nostra concittadina ostaggio di pericolosi criminali. Abbiamo piena fiducia nel lavoro che sta svolgendo la Farnesina con il ministro Antonio Tajani ed è proprio in quest'ottica che intendiamo supportare il prezioso lavoro che si sta svolgendo in queste ore. L'appuntamento è lunedì 6 davanti all'ambasciata".
Roma, 3 gen. (Adnkronos) - "La convocazione di un ambasciatore alla Farnesina è uno strumento molto importante e assai riconoscibile sul piano diplomatico per esercitare una pressione su uno Stato. C’è da dire che Tajani ha sempre utilizzato questo strumento con parsimonia, forse eccessiva, e dunque spesso con ritardo. Speriamo in futuro voglia essere più deciso, specie quando ci sono in gioco interessi vitali e che non si debba attendere, per esercitare questo passo, l’intervento delle opposizioni". Lo dice Ivan Scalfarotto, senatore e responsabile Esteri di Italia viva.