“Se noi rinunciassimo a sette giorni di vacanza avremmo un impatto sul prodotto interno immediato di circa un punto”. Poi assicura: "Industria e sigle sindacali la pensano nello stesso modo". Cgil, Cisl e Uil ribattono a muso duro, come Pd e Idv
“Il sottosegretario all’economia non smette mai di sorprendere, ma al governo è sprecato: è un vero talento da avanspettacolo”. Felice Belisario, capogruppo dell’Italia dei Valori al Senato, stronca così le dichiarazioni di Gianfranco Polillo che oggi ha dato un consiglio agli italiani per fare ripartire l’economia. “Se noi rinunciassimo ad una settimana di vacanza avremmo un impatto sul Pil immediato di circa un punto”. La ricetta quindi è quella di aumentare il tempo dedicato al lavoro, per fare ripartire la produttività. Polillo spiega: “Nel brevissimo periodo, per aumentare la produttività del paese lo choc può avvenire dall’aumento dell’input di lavoro, senza variazioni di costo; lavoriamo mediamente 9 mesi l’anno e credo che ormai questo tempo sia troppo breve”. Il sottosegretario poi aggiunge che la sua proposta non vede particolare difficoltà né da parte dell’industria (“da parte dell’industria può essere fatto per le aziende già ristrutturate che hanno mercato e quindi puntare principalmente sui contratti di secondo livello”), né da parte dei sindacati: “Siamo una fase di riflessione, ma devo dire che non sono contrari a questa ipotesi, almeno la parte più avveduta del sindacato che sta riflettendo per conto suo su questo; all’interno di tutte le sigle, compresa la Cgil, ci sono settori illuminati e riformisti che vi ci stanno ragionando”.
Direttamente chiamata in causa, la Cgil replica per bocca del segretario confederale Fabrizio Soilari: “Un’uscita confusa, estemporanea e non particolarmente geniale e alla quale manca un naturale complemento: perchè non chiedere ai 500 mila lavoratori in cassa di rinunciare ad una settimana di indennità?”. Anche la Uil bacchetta il sottosegretario con il segretario confederale Domenico Porietti che si chiede a quali medie si riferisce Posillo: “Non sappiamo a chi si riferisca il sottosegretario Polillo quando afferma che in Italia si lavora mediamente solo nove mesi all’anno, anche se qualche sospetto ce l’abbiamo. Certo non ai lavoratori dipendenti che da contratto ne lavorano undici. La media di Polillo ricorda molto quella di Trilussa”. Luigi Sbarra, segretario confederale della Cisl, la mette sul ridere: “In altri tempi queste ricette avrebbero fatto sorridere. Ma siccome alcune soluzioni del governo hanno superato la più perfida fantasia, se il sottosegretario Polillo vuole lavorare una settimana in più all’anno, cominciasse lui a dare l’esempio”.
Dai partiti, oltre all’Idv, arrivano dure critiche al sottosegretario all’economia dal Pd. Rosy Bindi sceglie di guardare al problema da un’altra prospettiva, quella della mancanza di lavoro: “In un momento in cui il problema principale è la disoccupazione, non mi pare che questa sia la soluzione”. Sempre dal Pd il responsabile turismo Armando Cirillo vede un ritorno “alla politica degli annunci, perché i fatti, almeno per il settore turistico sono poco rassicuranti”.
C’è da dire che Posillo non è nuovo a uscite provocatorie, che hanno spesso scatenato polveroni. La prima, appena insediatosi il nuovo governo, quando ha definito il referendum sull’articolo 18 “un mezzo imbroglio”. Ma le critiche più feroci arrivano quando il sottosegretario tecnico dice la sua su Silvio Berlusconi “è un perseguitato” e “spero vada al Colle”. Poi il sottosegretario all’economia aveva difeso le banche contro i conti correnti gratis per i pensionati: “Un notevole danno per le banche, potrebbero causare un’ulteriore stretta creditizia”. Il “meglio” però arrivò con il caldissimo tema degli esodati: “Gli accordi firmati dagli esodati con le aziende possono essere nulli”. Per concludere, come dimenticare il “parere favorevole” espresso da Polillo sulla proposta di legge per tassare cani e gatti. Retromarcia su Twitter: “Tranquilli: nessuna tassa. Era solo una battuta nei confronti di un deputato che l’aveva proposta”.