Il dato relativo al primo trimestre 2012, diffuso dall'Agenzia del territorio, è senza precedenti negli anni recenti. Possibili "ulteriori contrazioni" nei prossimi sei mesi. Le città più colpite sono Palermo e Genova,meno 10% di acquisti a Milano e Napoli. Guerrieri, direttore dell'Osservatorio dell'Agenzia: "Colpa della crisi, l'Imu non c'entra"
Crolla il mercato immobiliare italiano nel primo trimestre 2012: meno 19,6% di compravendite nel settore residenziale rispetto allo stesso periodo del 2011. Nel complesso il calo del mercato è del 17,8%. Lo comunica l’Agenzia del Territorio, spiegando che per le case è la più grave caduta dall’inizio delle rilevazioni trimestrali, che data al 2004.
Il mercato immobiliare “potrebbe registrare un’ulteriore contrazione anche nel secondo e terzo trimestre” del 2012 a causa della crisi economica. Lo afferma il direttore centrale dell’Osservatorio del mercato immobiliare e dei servizi estimativi dell’Agenzia del Territorio Gianni Guerrieri, presentando la nota sull’andamento del mercato nel primo trimestre 2012.
Tra le città più colpite dal crollo si trovano Palermo (-26,5%) e Genova (-21,8%). A Roma e Firenze le transazioni sono diminuite rispettivamente del 20,6 e del 21,1 per cento. Molto elevati i cali anche a Bologna (-18,4%) e Torino (-18,1%). Più contenuta la flessione delle compravendite a Milano (-10,7%) e a Napoli (-9,8%).
Il crollo delle compravendite “trova ampia spiegazione considerando i principali indicatori macroeconomici riferiti” agli ultimi mesi del 2011, periodo nel quale sono stati decisi gli acquisti i cui rogiti sono stati registrati nel primo trimestre di quest’anno, ha spiegato Guerrieri. Dal Pil in calo all’aumento del tasso di disoccupazione, per l’Agenzia è la congiuntura a incidere sulle decisioni delle famiglie italiane. “Non è ravvisabile, invece, una correlazione tra i dati di riduzione del mercato immobiliare del primo trimestre 2012 e l’aumento della tassazione degli immobili”, decisa con il decreto Salva-Italia praticamente alla fine dell’ultimo trimestre 2011. Anche per il calo previsto nei prossimi mesi, secondo l’Agenzia, l’aumento dell’Imu è un fattore molto meno importante rispetto alle condizioni economiche generali del Paese.
Entrando nel dettaglio dei dati, il settore residenziale con 110.021 transazioni registrate nei primi tre mesi dell’anno rappresenta il 45% circa dell’intero mercato immobiliare per numero di compravendite e il calo del 19,6% subito interrompe il trend di crescita rilevato negli ultimi due trimestri del 2011. Altrettanto significativa è la flessione registrata nel settore delle pertinenze (box e cantine), pari a -17,4%: le compravendite passano da 107.593 a 88.894. Continua la contrazione degli scambi anche nei settori non residenziali con il terziario che perde il 19,6% delle transazioni (da 3.259 a 2.618), seguito dal commerciale (-17,6%; da 7.916 a 6.521). Diminuzioni più contenute si rilevano nel settore produttivo (-7,9%) con le compravendite che passano da 2.474 a 2.279.