La rotta iniziale ci traghetta verso latitudini nefaste; fare zapping in televisione, la prossima stagione, potrebbe costare caro: la notizia secondo cui Vasco Rossi condurrà in primavera un one man show su Rai Uno è di quelle ghiotte! Il Blasco, pare orientato a far bella mostra di sé! Cosicché i sermoni fastidiosi tenuti quotidianamente su Facebook, diverranno anche in tv noiosissime prediche. Il cantante – com’è risaputo – “tiene messa quotidiana” dal proprio account e tra una scomunica e l’altra, i fedeli rispondono accorati, come nemmeno i Papa Boys sanno fare con Ratzinger.
Considerazioni personali a parte, sarà questo l’escamotage pensato dalla Rai per indurre i cittadini ad incrementare la percentuale di coloro che pagano il canone? Si prevedono mari molto mossi: i fedeli saranno pur numerosi, certo non superiori al censimento dei miscredenti.
Prima di “ammainare le vele” si faccia perlomeno una ricognizione musicale, magari dirigendo le migliori intenzioni alle uscite discografiche. L’anno corrente pare regalare nuova linfa alla musica, in tempi di crisi si aguzza l’ingegno e così fioccano nuove proposte, alcune delle quali degne di nota, altre meno… E partendo proprio da quest’ultime, non è possibile prescindere dal disco degli Afterhours. Manuel Agnelli e soci dopo I Milanesi Ammazzano il Sabato sono tornati con Padania, un album che a detta del suo leader riflette uno stato mentale: “È un titolo provocatorio – dice Manuel – che usa una terra che peraltro non esiste per parlare di una condizione esistenziale dell’individuo”.
Inoltrandoci nell’ascolto, la sensazione che prevale provoca un effetto straniante. Le canzoni, infatti, oscillano tra rimandi dissonanti e riferimenti stanziali fuori portata: in random si registrano cut up rumoristi, segmenti vocali al limite del parossismo, testi che potrebbero funzionare se fossero proclami studiati per il giorno del diploma. Insomma, Padania non si può proprio ascoltare, nemmeno quando le cose potrebbero farsi vagamente rassicuranti; potrebbe bastare un solo fugace momento, per trasformare un dubbio in un’inconfutabile certezza? Ovviamente no, questo, non è un disco degli Afterhours, ma un calcio nei cosiddetti! Non se la prendano i fans, l’amore incondizionato che li ha portati a sostenere fan club e spese varie, verrà ricompensato, magari durante i concerti! Per le prossime date, si vocifera che gli iscritti “Silver e Gold” potranno assistere al soundcheck dei concerti, mentre “I Black” non avranno tale privilegio ma l’accesso prioritario prima dell’apertura ufficiale delle porte. La democrazia in casa Afterhours non è “a gratis”. Se non siete al corrente cosa significhi essere “Black, Silver e Gold”, leggete un po’ qui.
Al tramonto si veleggia rapidi verso la tappa finale di giornata! Chi se non le reunion accendono la fantasia degli amanti della musica? Quando Peter Murphy richiamò dagl’inferi i Bauhaus resuscitarono pure i morti, e che dire dei Soundgarden? Cornell e soci – riapparsi in questi giorni – pare facciano sul serio! Il vento dei ricordi riaccende entusiasmi sopiti da tempo.
In Italia invece? Chi potrebbe suscitare simili emozioni? Quali sarebbero i gruppi in grado di rievocare antiche passioni? Ma certamente gli 883! Max Pezzali e Mauro Repetto si rimettono in pista per la gioia di grandi e piccini, tanto che quei bimbi ora divenuti adulti e soprattutto musicisti in rampa di lancio, hanno deciso di omaggiare i propri idoli d’infanzia con uno “splendido” disco tributo! Già perché di questo trattasi, quale altro motivo potrebbe portare gruppi finanche stimati “dalla borghesia indipendente” ad appartenere a tale scelleratezza? Soltanto un’operazione amarcord, per altro sostenuta dall’autorevole sito Rockit.
Per inciso: nel 1989, i giovani musicisti italiani (Afterhours, Allison Run, The Carnival of Fools) decidevano di appartenere ad operazioni tributo sui Joy Division mentre nel 2012, giovani musicisti italiani (Colapesce, I Cani, Amari ecc…) decidono di appartenere ugualmente ad operazioni tributo, ma sugli 883!
A voi le riflessioni ma aspettate a tirare i remi in barca! In questi primi sei mesi del 2012 le sventure si alternano equamente a mirabolanti novità. E se è vero che “Chi cerca trova”… segnatevi la play list di seguito: ne vale la pena.
Nel frattempo, il solito dj qualunque, superata la tempesta marina si prepara a dormire “all’ addiaccio “, non prima di essersi chiesto se non sarà stata l’iniziativa di Rock.it a restituire forza e coraggio agli 883.
9 canzoni 9 … superando i sette mari
Lato A
Dark Leopard of the Moon • Julie’s Haircut
Four • Xray Eyeballs
Fear of Darkness • Disappears
Doused • Diiv
Lato B
Quattre Mains • dEUS
Scarlet • 2:54
Hurricane • MSMR
Around the Lake • Paul Weller
You As You Were • Shearwater
(Foto: LaPresse)