Il 15 giugno è iniziato il campeggio NoTav a Chiomonte, a ridosso del cantiere dell’alta velocità. Ogni sera un gruppo di NoTav si avvicina alle reti del cantiere e inizia la battitura, con sassi e bastoni, emulano il suono dei celerini: “Invece di battere sugli scudi con i manganelli, battiamo sulle reti” spiega Mimmo, attivista NoTav di lungo corso. A dare coraggio al movimento, c’è la notizia delle dimissioni di Luca Abbà il valsusino, folgorato e caduto da un traliccio nel febbraio scorso. Abbà si era arrampicato, mentre le Forze dell’Ordine eseguivano l’esproprio dei terreni interessati dall’ampliamento del cantiere. Le condizioni di Abbà sono ancore precarie e la sua convalescenza sarà ancora lunga, ma ha già dichiarato, come ricordano altri NoTav, di voler tornare a manifestare contro l’alta velocità di Cosimo Caridi
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