Il testo negoziale per Rio+20 che i Capi di Stato si trovano sul tavolo da oggi per il Vertice mondiale dell’Onu sullo Sviluppo Sostenibile, non parte con il piede giusto.
Nonostante i lunghi negoziati il testo è un colossale fallimento. I diplomatici dovrebbero vergognarsi della loro incapacità di trovare un accordo su una questione tanto cruciale come il nostro futuro. Dovranno essere i leader del pianeta, che si incontrano da oggi per l’apertura ufficiale del Vertice, a fare davvero sul serio per salvare il processo negoziale e garantire al mondo uno sviluppo sostenibile. Se approveranno questo testo senza cambiamenti significativi, condanneranno Rio+20 al ridicolo.
Dopo due anni di lavoro e una nottata di negoziati ci auguriamo che ciò non accada, per tutto il duro lavoro che ha portato a questo momento, ma soprattutto per la salute delle persone e dei sistemi naturali globali. I leader del pianeta hanno già ‘riconosciuto’ i problemi 20 anni fa nel primo grande vertice Onu della Terra, e da allora hanno fatto poco per risolverli.
Ieri mattina abbiamo voluto dare una sveglia ai negoziatori all’ingresso del palazzo che ospita il Vertice. Un banner gigante con la scritta “#GetSeRIOus+20 – #LevemaSéRIO+20” (Fai sul seRIO+20) è stato appeso a una coloratissima mongolfiera.
Al presidente brasiliano, che ospita il Vertice, abbiamo lanciato un appello insieme al segretario generale dei sindacati della CIS (Confederazione internazionale dei sindacati) Sharan Burrow. Ambientalisti e sindacalisti, uniti su questo punto, pensano che l’attuale testo di Rio non si avvicina minimamente all’azione disperatamente necessaria che deve garantire la creazione di posti di lavoro verdi e dignitosi, oltre che una protezione sociale per tutti. Una recente ricerca della CIS mostra come 48 milioni di posti di lavoro potrebbero essere rapidamente creati in 12 Paesi con un aumento degli investimenti green di appena il 2% del Pil ogni anno, nei prossimi 5 anni. I governi devono trovare un accordo su azioni concrete che si tradurranno in accordi vincolanti e che garantiranno la fine della povertà, il rispetto per i diritti sociali e sindacali e la tutela dell’ambiente. Dobbiamo uscire da Rio con un impegno chiaro sulla protezione sociale per tutti entro il 2030 e con le risorse necessarie per implementarla nei Paesi più poveri. Senza questi impegni concreti, per un nuovo modello di sviluppo, Rio sarà una grandissima occasione persa.
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