Attacco suicida in Afghanistan: un uomo a bordo di una motocicletta si è fatto esplodere al passaggio di un convoglio Nato, che veniva scortato da soldati afghani. L’attacco è avvenuto nella città di Khost, nel sud-est del paese al confine con il Pakistan, uccidendo almeno 18 civili e ferendone a decine, mentre sul campo sono rimasti i corpi di 3 militari statunitensi. Le prime sommarie ricostruzioni arrivano direttamente dal ministero degli Interni di Kabul. La città in questione è il capoluogo dell’omonima provincia e l’esplosione è avvenuta nei pressi dell’affollato mercato cittadino, precisamente vicino alla stazione degli autobus. Per ora le fonti locali parlano di vittime solo fra i civili afghani.
L’attentato è avvenuto intorno alle 11.30 locali (le 9 italiane), quando vicino al mercato è transitato un blindato Isaf contro il quale si è schiantato il kamikaze, provocando una forte deflagrazione. Interrogato dall’Ansa, un portavoce dell’Isaf a Kabul ha confermato le notizie di “un attacco di insorti che ha coinvolto forze di sicurezza afghane e Isaf a Khost City”.
Un portavoce dei talebani ha rivendicato l’attentato e assicurato che in esso sono morti “dieci soldati americani, fra cui un interprete, e quattro agenti di polizia afghani”, esagerando il bilancio ufficiale ed ignorando le vittime civili. L’ambasciata degli Stati Uniti a Kabul, in un comunicato, ha confermato che fra le vittime vi sono anche tre membri americani dell’Isaf ed un loro interprete afghano, oltre a 17 civili, fra cui donne e bambini. Un fatto questo sottolineato anche dal presidente Hamid Karzai che in una nota diffusa dal suo ufficio stampa ha sottolineato che simili azioni sono realizzate da “servi di stranieri con l’obiettivo di uccidere afghani e generare insicurezza nel paese”. “Ancora una volta – ha concluso – i nemici dell’Islam e dell’Afghanistan hanno condotto un attacco in un’area pubblica”.