Il premier alla chiusura del vertice di Los Cabos spinge sull'idea di utilizzare i 440 miliardi dell'Efsf per acquistare titoli pubblici dei paesi dell'eurozona. Poi però nega che l'Italia abbia bisogno di un piano di aiuti. “E per la Spagna riguardano solo le banche”
“Non è un salvataggio: per l’Italia il tema non si pone proprio”. Mario Monti arriva in conferenza stampa al termine del G20 mentre rimbalzano notizie di misure per l’Italia e la Spagna. E si affretta a spiegare che “può darsi che l’equivoco sia nato perché si sta riflettendo, tra paesi dell’euro, dei modi per la stabilizzazione finanziaria”. E tra questi c’è l’idea di utilizzare i 440 miliardi del fondo salva-Stati Efsf (European financial stabilty facility, Efsf) per acquistare sul mercato titoli pubblici di Paesi dell’eurozona, creando una sorta di paracadute alle impennate dello spread. Una ipotesi su cui – conferma il Professore – “si sta riflettendo” e che sarà tra i temi che saranno esaminati a Roma, venerdì prossimo, con la Merkel, Hollande e Rayoj in vista del vertice Ue di fine mese.
Se per l’Italia il tema salvataggio non si pone, per la Spagna, secondo Monti “è limitato al settore bancario”. Ma – torna a spiegare – si “sta riflettendo su come rafforzare la stabilità della zona euro attraverso meccanismi che possano permettere di premiare le virtù, facendo sì che Paesi che sono in regola con le norme di finanza, come l’Italia, possano vedere riconosciuti” i loro sforzi “in termini di meno abnormi livelli di spread’’. “L’eurozona prenderà tutte le misure di policy per salvaguardare l’euro e migliorare il funzionamento dei mercati finanziari: Questo contribuirà a rompere circolo vizioso fra titoli del debito sovrano e banche”, aggiunge il premier. Monti tiene poi a ricordare che finora “l’Italia non ha utilizzato nessuno strumento di sostegno, nè quello del filone a favore delle banche in difficoltà (il nostro sistema è tra quelli che hanno meglio retto la crisi, rimarca) nè quello degli aiuti agli Stati”. Questo “rende non confortato dalla realtà l’atteggiamento che altri paesi europei hanno nei confronti dell’Italia”.
Secondo il premier, infatti, il nostro Paese “ha contribuito pro quota e per ammontare molto alti per la Grecia, il Portogallo e l’Irlanda e lo farà per il sistema bancario spagnolo. Ma non ha mai usato nessuno delle due modalità”, dei due filoni – quello bancario e quello pro Stati – ricorda ancora. Nel corso dei lavori del G20 e “intorno ai tavoli delle riunioni”, l’Italia è stata “menzionata varie volte in segno di apprezzamento per le politiche in corso”, tiene poi a sottolineare il Professore precisando che “qualcuno ha anche ricordato in che condizioni si trovava invece nell’ultimo G20 di Cannes”.