Il provvedimento firmato dal presidente dell’Antitrust Pitruzzella è stato controfirmato dal segretario generale Chieppa.
In particolare l’Antitrust ha ordinato che:
I provider dovranno quindi far visualizzare al consumatore italiano un’immagine che è possibile visionare qui al posto dei siti sequestrati
Al di là delle facili ironie si deve constatare che nel Belpaese è vietato anche per le farmacie tradizionali vendere farmaci on line (anche se la stessa farmacia è del tutto autorizzata), senza che ciò abbia una plausibile spiegazione che non sia la difesa di un privilegio bicentenario.
Più che disporre inibizioni a destra e manca, ottenendo cosi il risultato di colpire il consumatore con “colpi bassi” (in tutti i sensi peraltro), sarebbe forse utile rivedere la normativa italiana sulla vendita di farmaci on line garantendo la possibilità alle farmacie (o parafarmacie) autorizzate di poter vendere i prodotti in tutta sicurezza anche on line, aprendo cosi anche alla vendita a prezzi contenuti dei farmaci equivalenti.
Nel frattempo ci troviamo di fronte (in buona fede forse) all’ennesima richiesta di erigere una “muraglia” virtuale ai danni dei cittadini italiani.