Un banale errore di notifica. Per questo il prossimo 23 giugno usciranno dal carcere tre presunti assassini di origine pakistana, accusati di avere ucciso un loro connazionale che aveva una relazione sentimentale con a una minorenne di Molinella, figlia di due degli accusati. I tre erano stati rinchiusi in carcere lo scorso 28 maggio, accusati di concorso in omicidio insieme a un quarto indiziato, padre della ragazza, tuttora latitante. Ma sabato potrebbero essere rilasciati per una svista della cancelleria del tribunale del Riesame.
Il sostituto procuratore, Augusto Borghini, aveva chiesto e ottenuto nelle scorse settimane la custodia cautelare per i tre, subito concessa dal giudice per le indagini preliminari. Il rischio, secondo la procura, è il pericolo di fuga e di inquinamento delle prove. I due difensori, che insieme seguono tutti e tre i pakistani, hanno quindi fatto un normale ricorso al tribunale del Riesame per la scarcerazione. A questo punto la cancelleria ha notificato l’udienza (che si è svolta ieri) solo a uno dei due avvocati. Un errore a cui subito si sono appigliati i legali, e che ha reso inutile l’udienza. Questa infatti non poteva essere rinviata, dal momento che il tribunale aveva 10 giorni di tempo per decidere, a partire dal 12 giugno. Oggi è il 20 e i tempi non ci sono più, così sabato i tre usciranno.
Ora la Procura – che mantiene il riserbo sulle prossime mosse pur non nascondendo la sorpresa per quanto avvenuto – ha tre vie da seguire: non fare nulla, richiedere una nuova ordinanza di custodia cautelare al gip (ma i tempi potrebbero essere stretti) oppure fare tre fermi ex novo, che poi dovranno essere a loro volta convalidati.
Khalid Asif, 27 anni, celibe e disoccupato, secondo la procura di Bologna è stato ucciso dai parenti della ragazza di 17 anni, che viveva al piano di sopra e con cui da alcuni mesi aveva intrecciato una relazione. Subito erano stati messi in stato di fermo per omicidio premeditato la madre e due zii della giovane, mentre il padre è tuttora ricercato e si teme possa essere già fuori dall’Italia, probabilmente in un Paese europeo.
Il 26 maggio scorso Khalid, quando i genitori della ragazza hanno scoperto la loro relazione, era salito a casa della giovane, proprio per tentare di spiegare le sue ragioni e calmarli. Ma lì è stato vittima di un pestaggio, a cui secondo i Carabinieri hanno preso parte il padre, i due zii uomini (fratelli della madre) e la stessa madre della ragazza. Per picchiarlo avrebbero usato perfino l’asta di una doccia.
Ora la paura degli inquirenti è che i tre, una volta scarcerati, possano sfruttare gli stessi canali che da tre settimane hanno permesso al padre della ragazza di rimanere latitante e darsi quindi alla fuga.
Emilia Romagna
Svista del tribunale di Bologna: erano accusati di omicidio, verranno scarcerati
La cancelleria dimentica di notificare l'atto relativo all'udienza del Riesame ad uno degli avvocati difensori. Così per i ragazzi pakistani di Molinella, indagati per aver "pestato" il fidanzato della loro nipote minorenne, sabato prossimo si apriranno le porte del penitenziario
Il sostituto procuratore, Augusto Borghini, aveva chiesto e ottenuto nelle scorse settimane la custodia cautelare per i tre, subito concessa dal giudice per le indagini preliminari. Il rischio, secondo la procura, è il pericolo di fuga e di inquinamento delle prove. I due difensori, che insieme seguono tutti e tre i pakistani, hanno quindi fatto un normale ricorso al tribunale del Riesame per la scarcerazione. A questo punto la cancelleria ha notificato l’udienza (che si è svolta ieri) solo a uno dei due avvocati. Un errore a cui subito si sono appigliati i legali, e che ha reso inutile l’udienza. Questa infatti non poteva essere rinviata, dal momento che il tribunale aveva 10 giorni di tempo per decidere, a partire dal 12 giugno. Oggi è il 20 e i tempi non ci sono più, così sabato i tre usciranno.
Ora la Procura – che mantiene il riserbo sulle prossime mosse pur non nascondendo la sorpresa per quanto avvenuto – ha tre vie da seguire: non fare nulla, richiedere una nuova ordinanza di custodia cautelare al gip (ma i tempi potrebbero essere stretti) oppure fare tre fermi ex novo, che poi dovranno essere a loro volta convalidati.
Khalid Asif, 27 anni, celibe e disoccupato, secondo la procura di Bologna è stato ucciso dai parenti della ragazza di 17 anni, che viveva al piano di sopra e con cui da alcuni mesi aveva intrecciato una relazione. Subito erano stati messi in stato di fermo per omicidio premeditato la madre e due zii della giovane, mentre il padre è tuttora ricercato e si teme possa essere già fuori dall’Italia, probabilmente in un Paese europeo.
Il 26 maggio scorso Khalid, quando i genitori della ragazza hanno scoperto la loro relazione, era salito a casa della giovane, proprio per tentare di spiegare le sue ragioni e calmarli. Ma lì è stato vittima di un pestaggio, a cui secondo i Carabinieri hanno preso parte il padre, i due zii uomini (fratelli della madre) e la stessa madre della ragazza. Per picchiarlo avrebbero usato perfino l’asta di una doccia.
Ora la paura degli inquirenti è che i tre, una volta scarcerati, possano sfruttare gli stessi canali che da tre settimane hanno permesso al padre della ragazza di rimanere latitante e darsi quindi alla fuga.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".