Si tratta del progetto "Una città per gli archivi", portale web con 600 registrazioni video (telegiornali, documentari, approfondimenti, film); 90 audio (tra cui le telefonate dei centri radar e delle torri di controllo), e 70 borse con documenti cartacei originali sulla strage del 27 giugno 1980 che provocò 81 morti
Seicento registrazioni video tra telegiornali, documentari, approfondimenti e film, 90 audio tra cui ci sono anche le telefonate dei centri radar e delle torri di controllo, e 70 borse di atti giudiziari cartacei sono quello che è stato trasformato in digitale perché possa essere consultato. Questo è quanto anticipato nel corso della conferenza di presentazione delle iniziative “Percorsi di verità e memoria”, un mese e 10 giorni di eventi al parco bolognese della Zucca dove si trova anche il teatro il museo della memoria, presso cui c’è l’aereo abbattuto 32 anni fa.
Bonfietti: “Necessario mantenere alta l’attenzione su Ustica”. Maggiori dettagli sull’archivio digitale verranno forniti in un incontro ad hoc, fissato per il prossimo 27 giugno alle 16 presso la sala conferenze della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Ma nell’annunciare l’appuntamento Daria Bonfietti, presidente dell’associazione che riunisce i familiari delle vittime, ha ricordato che “attorno alla vicenda di Ustica la tensione si sta allentando. Oggi abbiamo una magistratura ordinaria la cui iniziativa va sfumando per la mancata collaborazione di Stati amici e alleati e un giudizio civile che è stato rinviato addirittura al 2015”, riferendosi al processo d’appello in corso a Palermo che ha bloccato i maxi risarcimenti (oltre 100 milioni di euro) riconosciuti lo scorso settembre ai familiari delle vittime.
“In più”, ha aggiunto Bonfietti, “ogni iniziativa in ambito europeo pare preclusa dalla mancata ratifica da parte italiana di ogni convenzione in materia giudiziaria del maggio 2000”. Se si invoca da parte dei familiari un “sussulto di dignità” del governo Monti che imponga di rispondere alla giustizia italiana a Francia, Germania, Gran Bretagna e Belgio (quest’ultimo ha fatto sapere che non lo farà perché le informazioni richieste sono di una “natura tale da pregiudicare gli interessi militari” del Paese), l’associazione presieduta da Bonfietti trova risposte a livello locale nella volontà di “fare arte per fare memoria”.
L’ex senatrice ha infatti detto di sentire “per la prima volta che c’è qualcuno al nostro fianco nella maniera più completa. La differenza rispetto al passato è che non ci sono solo istituzioni, ma anche persone”. Si riferisce a Matteo Richetti, presidente dell’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna, e ad Alberto Ronchi, assessore alla cultura del Comune di Bologna. Che, nel presentare le iniziative per i 32 anni dal disastro di Ustica (iniziative che il 27 giugno vedranno coinvolti il sindaco di Bologna Virginio Merola e quello di Palermo, Leoluca Orlando), hanno rispettivamente parlato di “qualcosa di più di un evento portante, un sostegno vero alla memoria del periodo delle stragi” e di “modello culturale di riferimento” attraverso cui “la memoria conduce a riflessioni del contemporaneo”.
Il teatro: le diverse declinazioni della memoria, dall’olocausto ai migranti. E allora spazio ad altri linguaggi e ad altre generazioni per raccontare il passato recentissimo. Il capitolo palcoscenico – curato da Cristina Valenti e compreso sotto il titolo di “Dei teatri, della memoria” – si compone di 6 serate che prendono il via il 27 giugno e che si concludono il 31 luglio. Ci sono i vincitori del premio “Scenario per Ustica”, i messinesi Giuseppe Carullo e Cristina Minasi con lo spettacolo “Due passi sono” e l’anteprima di “La semplicità ingannata”. E poi “Mercuzio non deve morire” (4 luglio) della Compagnia della Fortezza che chiederà l’interazione del pubblico, a cui è chiesto di portare una valigia e un libro al Giardino della Memoria. Presenti saranno anche 10 attori detenuti nel carcere di Volterra.
Poi il 9 luglio è la volta di “Rumore di acque” di Marco Martinelli, rappresentazione che raccoglie le voci dei migranti giunti a Mazara del Vallo attraverso il canale di Sicilia. E il 18 è in programma “Olivetti” di Laura Curino sulla “memoria di una civiltà del lavoro in fabbrica” mentre il 27 “Di fronte agli occhi degli altri” di Virgilio Sieni, che ha creato per l’anniversario di Ustica le “danze in memoria” mettendo anche a confronto i racconti di partigiani e familiari della strage di Ustica. Infine il 31 luglio “Il memorioso” di Massimiliano Speziani, storie dei Giusti dell’olocausto raccolte nei libri di Gabriele Nissim.
La musica e la poesia: Patti Smith, i grandi del contemporaneo e i più giovani. Le iniziative musicali comprendono invece il 15 luglio il “concerto della memoria” di Patti Smith e la serata del 10 agosto intitolata “La notte di San Lorenzo” che, curata da Niva Lorenzini, propone percorsi poetici contemporanei attraverso opere scritte non per Ustica, ma che compongono “un mosaico di tessere che proprio di quell’evento paiono parlare”. Nel frattempo spazio anche a tre giovani studiosi di materie umanistiche, Filippo Milani, Gian Maria Annovi e Serena Dibiase, nati dopo i fatti del 1980.
“L’adesione totale alle scelte fatte per ricordare”, dice ancora Daria Bonfietti nel sottolineare la collaborazione ricevuta dalle istituzioni del territorio, “ci porta dunque quest’anno ad arricchire il nostro percorso di memoria”. Per quanto riguarda invece la politica più alta, quella dei palazzi lontani, dei ministeri, degli Stati stranieri e delle alleanze internazionali, come quella atlantica, il giudizio rimane inalterato: “È inaccettabile per uno Paese civile, uno Stato di diritto, sapere che è stato abbattuto un aereo civile in tempo di pace. Ed è inaccettabile ancora di più non sapere chi sono gli autori di questa drammatica vicenda”.