Titolo dello spettacolo di Concordanze: Un impero da ballare. L’impero è ovviamente quello austriaco, stato multiculturale che per centinaia di anni sotto l’aquila asburgica ha tenuto assieme etnie e popoli diversissimi tra loro. Per i musicisti di Concordanze “uno dei primi esempi di reale multiculturalismo in campo musicale”. Così a deliziare le orecchie degli ascoltatori, dalle previsione provenienti un po’ da tutto il mondo, ci saranno le musiche di quello che è unanimemente considerato il “Re del Vazer”: quel Johann Strauss conosciuto sopratutto per il suo famosissimo Sul bel Danubio blu. Oltre a Strauss ci saranno anche le danze ungheresi e slave composte da Johannes Brahms e Antonín Dvorak. Non solo classica però, in chiusura l’Ensemble Concordanze mostrerà come la musica dei tre compositori, a sua volta influenzata da tradizioni popolari e folkloriche dell’Europa dell’est, sia in ottima salute e viva nei walzer e nelle polke del liscio emiliano.
A seguire ci sarà un aperito offerto dal Piccolo bar Sublime e poi una cena offerta dalla Camst. Duecento porzioni a base di cus cus, pollo al curry con mandorle e noci, e ancora riso alle verdure, dolci e frutta. “Il nostro è un segnale simbolico – spiega Ciavatti – Vogliamo tentare di far capire a migranti e senza tetto che qualcuno pensa a loro e non solo per un piatto di minestra. C’è la cultura e noi vogliamo farla insieme. Un sogno sarebbe quello, per l’anno prossimo, di avere un’orchestra multiculturale, un ensamble con migranti provenienti da tutto il mondo”.