Sarà il caro benzina o lo spirito ecologista, ma sempre più persone scelgono di spostarsi da un luogo all’altro pedalando. Così alcune maison creano modelli in edizione limitata. Mentre un giornalista ritrae con ironia i vari "clan" che compongono l’universo delle due ruote. Con le loro manie, fissazioni e vizi
La bici è tornata di moda. Vuoi per il caro benzina, vuoi per lo spirito ecologista, sempre più persone scelgono di spostarsi da un luogo all’altro pedalando. E le maison cavalcano l’onda creando modelli in edizione limitata, come quella interpretata da Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Biciclette numerate e decorate con l’iconica stampa leopardo, emblema del marchio Dolce&Gabbana. Una speciale verniciatura realizzata a mano, rende ogni esemplare un pezzo unico. Anche in casa Gucci nascono le biciclette Bianchi by Gucci, personalizzate da Frida Giannini. Disponibili in due modelli, entrambi con l’iconico nastro verde- rosso- verde: la single- speed bianca in acciaio è pensata per la città e ha manopole e sellino in pelle mentre il modello urban/off- road, in fibra di carbonio monoscocca, è in nero opaco e si adatta ad itinerari di campagna. Casco, guanti e borraccia completano il look del ciclista Gucci.
C’è molto sarcasmo anche nei confronti della categoria “avversaria”: gli automobilisti, da lui definiti “spaventa ciclisti”. “Racconto le manie di tutti: il ciclista, lo scooterista e l’automobilista, comprese quelle dei sindaci che governano facendo tante promesse e scegliendo il meno possibile”. Per parlare di cifre Fiorillo abbandona l’ironia, perché il numero di ciclisti che ci rimette la pelle non è per nulla divertente: “Dati Aci rilevano 263 ciclisti morti nel 2010”. Si sta facendo sentire il movimento Salvaiciclisti, nato dal web con l’obiettivo di avere città a misura di bicicletta. L’iniziativa, mutuata da una campagna del giornale Times, ha raccolto migliaia di adesioni in rete ed è diventata un disegno di legge proposto dal senatore Pd Francesco Ferrante e firmato da 61 parlamentari. Il manifesto per la sicurezza delle due ruote in città potrebbe presto approdare in Parlamento. E in attesa di leggi a tutela di chi si sposta su due ruote non resta che fare appello alla prudenza e al comune senso civico.