“In Rai sui cellulari aziendali non abbiamo limiti di spesa nell’ottica della spending review, ma solo disposizioni generali e comunque non è ancora pervenuta nessuna circolare per limitare le chiamate”. Così Giancarlo Leone, direttore intrattenimento Rai, interviene ai microfoni de ilfattoquotidiano.it fuori da viale Mazzini a Roma sul giro di vite per contenere le spese nella P.A. Il ministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi ha, infatti, imposto una riduzione nell’uso della telefonia fissa e mobile, tra i dipendenti pubblici, per evitare gli sprechi, in particolare, verso i cellulari. Una misura contenuta in una circolare che il ministro ha definito: “La rivoluzione del buon senso”. Servirà? In Rai, ad esempio, ad avere un telefonino pagato dai contribuenti non sono solo i dirigenti (i soli ai quali saranno consentite le chiamate nazionali e verso i telefonini), ma anche molti tra autori, produttori, registi-programmisti, funzionari, conduttori e giornalisti. “Compete alla nostra professionalità l’uso con attenzione di ogni strumento aziendale – conclude Leone –, ma non abbiamo tetti di spesa. Il limite al momento è il buon senso, se arriveranno nuove regole ci adegueremo. La circolare, al momento, non si è vista”di Nello Trocchia
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