Il procedimento si svolgerà domani in incidente probatorio alla presenza degli avvocati difensori. Terminata questa fase giudiziaria, potranno essere tolti i sigilli agli stabilimenti danneggiati dal sisma, rimosse le macerie e le aziende – che nel complesso occupano circa 800 lavoratori – avranno la possibilità di riprendere la produzione a pieno regime
Per quei fatti sono stati aperte dai pm Nicola Proto e Alberto Savino tre fascicoli, rubricati come omicidio colposo, che portano con sé 28 indagati. Al momento si tratta di atti dovuti, come precisano da via Mentessi, per consentire un pieno diritto di difesa a chi eventualmente potrebbe finire sotto inchiesta. Per questo lunedì ci saranno anche i difensori di coloro che hanno ricevuto l’avviso di garanzia, per poter nominare a loro volta un proprio consulente. Che accompagnerà nei sopralluoghi l’ingegner Claudio Comastri. La perizia si svolgerà in incidente probatorio, così da consentirne eventualmente l’assunzione in dibattimento. Terminata questa fase giudiziaria, potranno essere tolti i sigilli ai capannoni, rimosse le macerie e le aziende – che nel complesso occupano circa 800 lavoratori – avranno la possibilità di riprendere la produzione a pieno regime.
L’esperto nella sua esamina dovrà soddisfare tre quesiti sui tre capannoni delle aziende Ursa di Stellata (dove perse la vita Tarik Naouk), Ceramica S. Agostino (dove perirono Leonardo Ansaloni e Nicola Cavicchi) e Tecopress di Dosso (dove morì in cui morì Gerardo Cesaro) per capire se siano state rispettate – laddove previste – le norme antisismiche e il rispetto della sicurezza sul posto di lavoro.
Gli indagati sono 8 per il fascicolo relativo a Ursa, 15 per Tecopress e 7 per Ceramica S. Agostino. Per la Tecopress sono stati iscritti il titolare Enzo Dondi; la responsabile sicurezza Elena Parmeggiani; il costruttore Umberto Cavallaro della Promedil di Poggio Rusco; il progettista e direttore lavori Antonio Proni; Marco Mantovani, di Sermide, geologo; Dario Gagliardi di Brescia, progettista fondazione; i costruttori Mauro Castelvedere di Edilcomp di Brescia, Domenico e Benvenuto Antonini della San Michele spa di Brescia; i direttori dei lavori Cosimo Giuffrida di Ostiglia (opere e cemento compresso) e Angelo Bardi di Brescia (montaggio strutture cemento armato); il collaudatore Modesto Cavicchi; Oliviero, Giovanni Andrea e Massino Caprini della EdilKap di Brescia per il cemento armato della fondazione.
Per la Ceramica Sant’Agostino sono indagati il titolare Ennio Manuzzi; il responsabile sicurezza Andrea Fipertani; il direttore lavori Andrea Govoni, la geologa per indagini sui terreni, Marilena Martinucci e il progettista Bruno Luigi Formigoni di Mantova.
Per Ursa si contano Christian Alexandre Michel e Simone Marescotti; il progettista Franco Mantero, presidente dell’ordine degli ingegneri di Ferrara; l’ingegnere capo della Provincia di Ferrara Mauro Monti, collaudatore lavori; Anton Guido Pieri; Pierantonio Cerini, Dante Dall’Olio e Simonello Marchesini.