Vivono in un campeggio autogestito di Rovereto di Novi e dal 29 maggio sono fuori di casa. Il loro accampamento è vicino a dove passerà domani Benedetto XVI e le forze dell'ordine hanno tentato di farli sgomberare per motivi di sicurezza. Poi denunciano l'accaduto sul web e la polizia desiste
Come le 6 famiglie che dalla seconda, violenta scossa del 29 maggio, occupano il parco accanto alla piazza dove domani parlerà il Papa. A loro, qualche giorno fa, i vigili, per ordine della polizia, hanno chiesto di smantellare tutto “per motivi di sicurezza”, e di spostarsi in un altro luogo fino al termine della visita.
“Ci hanno detto di andare via, dopo che abbiamo perso mezza giornata di lavoro a montare tutte le tende – si sfoga Rita, che con la sua famiglia vive tra il camper e una piccola tenda sistemata sull’erba – Il Papa non viene a vedere il disagio? Questo è disagio. Centinaia di persone senza casa, edifici nuovi disfatti. La mia – racconta ancora- è inagibile, entro in punta di piedi giusto per fare una doccia. Ma c’è gente più sfortunata che deve prendere la macchina solo per trovare un bagno. È uno schifo. Siamo lasciati da soli”.
Decisi a non abbandonare il loro campeggio autogestito, gli sfollati del parchetto di Rovereto hanno minacciato di chiamare la stampa e le reti televisive per denunciare pubblicamente l’accaduto. Solo così sono riusciti a convincere gli uomini della sicurezza: “Ora vengano a dirci di spostarci. Come se fosse facile: devono tenere conto delle condizioni che dobbiamo sopportare ogni giorno. Si sono convinti solo perché ci siamo impuntati, denunciando l’accaduto anche sul web”.
Anche il sindaco, Luisa Turci, è intervenuto per bloccare lo “sfratto”: “Sono miei cittadini senza casa e nessuno li deve obbligare a lasciare le loro tende – ha commentato – Se il Papa vuole vedere la gente, questa è la gente”.
Intanto, poco più in là, decine di tecnici stanno finendo di montare il palco. Prima tappa in programma quella di San Marino, piccola frazione di Carpi, dove il Papa arriverà con l’elicottero, per poi raggiungere Carpi, dove sarà accolto da monsignor Francesco Cavina, vescovo della diocesi, e dal capo della protezione civile Franco Gabrielli. Si sposterà poi a Rovereto, frazione di Novi di Modena, dove parlerà alla popolazione e saluterà la gente. La priorità, spiega il comitato organizzatore dell’evento, è consentire al Pontefice di “incontrare l’Emilia sfollata, in ginocchio, determinata”. t