Tra gli atti dell'inchiesta spunta il manoscritto del faccendiere con appunti che mischiano astrologia e riferimenti alla sua vita professionale. Intanto Maroni avverte: "Difficile il governatore arrivi al 2015"
In testa al documento c’è scritto: “Tema di Natale: nemici, complicazioni legali, perdita di denaro”. Frase rigorosamente annotata a mano e con buona grafia. Segue una suddivisione mese per mese: da ottobre 2011 al luglio 2012. Due pagine, non di più. A chiudere e in stampatello: “Se hai Saturno contro devi sempre stare attento”. Un riferimento astrologico che ritorna per il giorno 12 ottobre 2011: “Luna piena, attenzione”. E così anche per il 13 e il 14. Mentre dal 20 al 29 dello stesso mese è consigliata “cautela”. Quindi si passa agli avvertimenti che poco sembrano c’entrare con i pianeti. Esempi? : “Attenzione agli amici, non fidarti se non di pochissime persone, qualcuno potrebbe parlare”. Il singolare oroscopo è stato ritrovato tra i documenti personali di Pierangelo Daccò, il consulente-facilitatore accusato di corruzione assieme all’amico Roberto Formigoni per i 70 milioni di fondi neri traghettati dalla fondazione Maugeri di Pavia su decine di conti esteri.
GLI UFFICIALI di polizia giudiziaria della Procura di Milano redigono il verbale di perquisizione il 16 novembre 2011. Un giorno prima Daccò viene fermato nel centro di Milano e portato in carcere. L’accusa: associazione a delinquere per il crac dell’ospedale San Raffaele fondato da Luigi Verzé, il quale, sul tema astrologico, poteva contare sull’amicizia di Ester Verri Barbaglia, la maga, già vicina a Bettino Craxi e Silvio Berlusconi, sfiorata da un’inchiesta di riciclaggio legato alla ‘ndrangheta.
L’appunto del faccendiere lodigiano, che negli ultimi anni ha pagato di tasca propria benefit di lusso al governatore Formigoni, non porta firma. Resta, dunque, ignota l’autrice (o l’autore) che mischia l’astrologia con riferimenti, ad oggi inediti, sulla vita professionale di un uomo che il 17 aprile scorso davanti al pm Laura Pedio ha giustificato quei 70 milioni come una semplice “percentuale sul fatturato” della Maugeri, la cui indagine è nata proprio da quella su San Raffaele. Torniamo al documento. Ottobre 2011. Si legge: “Un mese difficile”, anche se “due persone ti tutelano”. Chi sono? Niente nomi. “Ma una è potente, l’altra è finanziariamente d’aiuto”. Per il 2 e il 3 novembre, invece, si segnalano “nervosismo e tensione”, mentre “il 9, 10, 11” sono legati “a problemi con la legge”. Il consiglio: “Chiudi le faccende più rischiose”. Pierangelo Daccò sarà arrestato il 15 novembre. Un peccato, stando al suo oroscopo di affari e relazioni. Dicembre, infatti, sarebbe stato “il mese adatto a pianificare nuove strutture lavorative” ma “sempre prestando grande attenzione”.
I sospetti che quello ritrovato dagli investigatori non sia solamente un oroscopo, arrivano con le annotazioni per il 2012. Prendiamo febbraio: “Attenzione agli spostamenti di denaro”. Il rischio (segnalato solo grazie a conoscenze astrologiche?) è quello che il flusso di soldi “potrebbe tradire altri spostamenti fisici”. Ad aprile la Procura di Milano fa scattare gli arresti per la fondazione Maugeri. In carcere finisce anche un grande amico di Formigoni, l’ex assessore democristiano Antonio Simone. Un mese prima l’oroscopo di Daccò segnala: “Nemici e segretezze alle spalle”. A maggio, con il consulente della sanità in carcere ormai da 7 mesi, consiglia: “Stai abbottonato”. A giugno “ancora nemici”, “cautela finanziaria” e “attenzione ai collaboratori”. Sabato scorso arriva la notizia di Formigoni indagato per corruzione. L’appunto ignoto si chiude sugli ultimi giorni di giugno: “Uno dei due protettori potrebbe smettere di supportarti”. Insomma, l’oroscopo di Daccò, in alcune parti ora all’attenzione degli investigatori, sembra ripercorrere in anticipo le vicende giudiziarie del consulente lombardo.
IL RESTO è il salto di qualità promesso dall’inchiesta Maugeri, coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco, e che dopo il governatore, ha coinvolto il suo direttore generale alla Sanità, Carlo Lucchina sul quale si focalizza l’attenzione di un’indagine parallela per alcuni appalti ospedalieri. E del resto è lo stesso Daccò, interrogato dal gip il 17 aprile 2012, a fare il nome di Lucchina. Il passaggio è decisivo: il faccendiere rappresenta al giudice “i quattro settori della sanità”: pubblico, privato, privato profit e il no profit. Categoria, quest’ultima, nella quale rientra la Maugeri.
QUINDI si passa al punto rimborsi: Daccò chi interessa in Regione? “Il direttore generale”. Anche tecnici? “il dottor Merlino braccio destro di Lucchina”. Ecco, allora, che i due fronti giudiziari (corruzione e appalti) sembrano destinati a incrociarsi. La procura, infatti, ora vuole capire se Formigoni caldeggiò, nel 2010, la gara per l’acquisto e la sperimentazione di 135 ecoscopi destinati alle aziende ospedaliere di Lecco e Niguarda e per la quale era già stato deliberato lo stanziamento di un milione e 100 mila euro. E se i magistrati lavorano nel massimo riserbo, la scossa ieri è arrivata dalla politica. Con Bobo Maroni, che a margine del consiglio federale in via Bellerio, ha avvertito il Pdl: “Difficile pensare di arrivare al 2015”, molto più probabili “elezioni anticipate nel 2013”. Formigoni (che lunedì vedrà i leghisti, ndr), dal canto suo, tira avanti e ribadisce: “Non sono indagato”.