Il premier interviene alla Camera in vista del Consiglio europeo in programma il 28 e 29 giugno. E' importante - dice - presentarsi al vertice con la riforma del lavoro approvata e garantisce l'impegno del governo per risolvere la questione esodati
“E’ importante che l’Italia arrivi al negoziato europeo, difficilissimo, con la forza di un tandem governo-Parlamento”. Mario Monti lo dice alla Camera nel suo discorso in vista del Consiglio europeo che si terrà il 28 e 29 giugno. Secondo il premier è necessario un sistema Paese che sia “un motore unico che spinge le politiche europee a muovere nella direzione auspicabile”. Il presidente del Consiglio ha voluto parlare in Parlamento perché “il conforto delle forze parlamentari è importante e ha orientato gli indirizzi del governo”.
Un vertice difficile, quello in programma a Bruxelles. Per questo Monti si appella al Parlamento in un momento di tensioni tra le forze politiche della maggioranza. L’Italia vuole giocare il suo ruolo: “Gli orientamenti condivisi tra Parlamento e governo – dice Monti – non sono rimasti in questa aula ma hanno contribuito a plasmare, insieme agli indirizzi degli altri stati membri una agenda comune europea su cui il governo italiano, come è stato riconosciuto, è stato particolarmente protagonista”. Il premier ritorna sulle parole di Silvio Berlusconi: “Ha parlato giustamente di assoluta indeterminatezza per i risultati del vertice Ue”. E infatti, “lo spazio negoziale è molto aperto”. Parole che il Cavaliere non ascolta, perché ha lasciato Montecitorio al termine dell’assemblea dei gruppi parlamentari del Pdl, proprio mentre il presidente del Consiglio parlava in Aula.
“Non dobbiamo avere nessuno complesso, noi rispettiamo le regole”, afferma Monti, prima di una stoccata ad Angela Merkel: “Non ci sono alcuni Stati membri dell’Ue ad avere un Parlamento e altri no, ad avere una Corte Costituzionale ed altri no”. E ancora: “Nella conferenza stampa di Villa Madama ho colto l’occasione per ricordare che furono Francia e Germania i principali protagonisti della più grande e prima violazione delle regole, che ha portato con sè una serie distruttiva di comportamenti e di imitazioni”. Il premier rivendica il ruolo giocato nel nostro Paese anche per quanto riguarda il rapporto tra Merkel e Francois Hollande: “Con l’arrivo di un nuovo presidente della repubblica francese di diverso orientamento politico dal Cancelliere, è stata mia intenzione che in tempi brevi i due trovassero un linguaggio comune: credo sia stato apprezzato il fatto che l’Italia abbia favorito l’avvicinamento tra Francia e Germania”.
Monti ribadisce poi l’importanza per l’Italia di presentarsi all’incontro europeo la riforma del lavoro approvata: “Mercoledì scriverò una lettera al presidente del Consiglio europeo ed al presidente della Commissione per informali dei progressi compiuti dall’Italia sul terreno delle varie riforme che sono state richieste all’Italia – annuncia -. Sono tutte cose nel nostro interesse e che vanno nella direzione di quello che ci chiede l’Europa. È bene farla valere fino in fondo e per intero in Europa”. Una riforma del lavoro che ha ancora alcuni nodi irrisolti, come “esodati, flessibilità e ammortizzatori”. Questioni su cui il premier ribadisce l’impegno del governo.