L’interpretazione della crisi economica nella sua interezza ci obbliga a considerare le asimmetrie che hanno attraversato le dinamiche comunitarie, presenti molto prima che si scatenasse il crack finanziario; allo stesso tempo, il superamento della crisi esige di offrire un’alternativa e creare scenari che permettano l’eleminazione di queste fratture e disuguaglianze. Stiamo assistendo all’evidente fallimento delle politiche di “austerity+riforme strutturali (regressive)”. Sempre di più si fa evidente la necessità di proporre un cambiamento di traiettoria in queste politiche, ma, in che direzione e a quale profondità? Esiste il rischio che, alla fine, se la discussione si mantiene nei ranghi del discorso economico neoliberista, tutto si limiterà al rimandare i termini per compiere gli obiettivi del deficit, un cambiamento cosmetico nel Patto Fiscale, la correzione degli eccessi dell’austerity o forse l’invocazione della necessità di recuperare il cammino abbandonato della crescita economica precedente la crisi. Da qui l’importanza di promuovere una riflessione di maggior peso strutturale e l’implementazione delle politiche basate su questa riflessione; cui fa seguito la necessità di un incontro internazionale, al quale vengono chiamati tutti coloro che, da diversi punti di vista, condividono l’urgenza di promuovere un cambio radicale all’attuale deriva europea.
EconoNuestra (eN) propone ad altri economisti, reti di economisti critici e moviementi sociali dei paesi del Sud Europa (Portogallo, Grecia, Italia e Spagna) la collaborazione per discutere e offrire una proposta pubblica di cambiamento nelle politiche che si stanno applicando in Europa per risolvere la crisi economica attuale, partendo da un’analisi alternativa delle cause, diversa dal credo neoliberista che impregna i circoli politici e accademici. La vocazione di questa “rete di economisiti critici del Sud Europa” è, per tanto, quella di intervenire attivamente nel dibattito economico, sociale e politico elaborando una diagnosi e mettendo in campo proposte alternative, oltre a condividere questa riflessione con i movimenti sociali esistenti in ogni paese.
Questa collaborazione si concretizzerà, in primo luogo, nella celebrazione dell’Incontro Internazionale “Fratture e disuguaglianze nell’Unione Europea”: la visione dei paesi del Sud”. Tale incontro si terrà a Madrid nella seconda quindicina di novembre e vuole essere uno spazio tanto di riflessione che di intervento sociale e politico.
L’incontro è allo stesso tempo il punto d’arrivo e il lancio di un dibattito incentrato sull’elaborazione di un Manifesto che proporrà una spiegazione della crisi attuale partendo dalle fratture e le disuguaglianze presenti in Europa, così come farà proposte per il loro superamento, tutto questo dalla visione delle economie meridionali. Per l’elaborazione del Manifesto proponiamo un metodo di lavoro aperto che parta da una prima bozza, elaborata dalle organizzazioni e le reti che creano l’evento, che contenga aspetti considerati più rilevanti. Questo sarebbe l’inizio di un ampio dibattito, plurale e trasversale i cui risultati saranno presentati durante l’incontro.
L’incontro e il Manifesto sarabbo i primi fili della collaborazione tra diverse reti. Data la dimensione strutturale della tematica sviluppata durante questo processo e il bivio stesso nel quale si trova l’Europa, il nostro proposito è quello di dare continuità a quest’iniziativa attraverso la costituzione di un “Osservatorio permanente della crisi e le politiche economiche europee”
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(Traduzione dallo spagnolo di Alessia Grossi)