Alla fine è arrivato anche il Sindaco. Alla manifestazione riunita oggi in piazza della Scala a Milano per ricordare le dieci coppie omosessuali che vent’anni fa si sposarono simbolicamente nello stesso luogo, un’improvvisata l’ha voluta fare anche Giuliano Pisapia. Un gesto in controtendenza rispetto al collega Piero Fassino che qualche settimana fa aveva snobbato il Pride torinese richiamando addirittura i suoi assessori. Tutta un’altra storia quella meneghina. A dimostrarlo anche la presenza dell’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, che sulle possibili spaccature del Pd in materia di diritti lgbt dichiara: “Qui a Milano è meno spaccato che altrove, e comunque entro l’anno la città avrà il registro delle unioni civili”. Qualche centinaio di persone in piazza e molte associazioni. Ma al posto dei matrimoni si è preferita una lunga catena alla quale decine di coppie hanno fissato dei lucchetti. “Con la speranza di toglierli per festeggiare l’approvazione della legge”, ha detto Paolo Hutter del coordinamento Arcobaleno, che nacque con l’evento del ’92 quando lui era consigliere comunale. Presente anche l’ex presidente di Arcigay Franco Grillini, anche lui tornato in piazza della Scala vent’anni dopo. “Qualcosa è cambiato”, spiega, “c’è la sentenza 138 della Corte Costituzionale che afferma la competenza del Parlamento a legiferare in tema di matrimonio”. Perché allora non si arriva a una legge? “Per il veto vaticano”, risponde Grillini: “Un veto che la vigliaccheria dei nostri partiti non riesce a superare” di Franz Baraggino
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