L'ipotesi è che l'uomo si sia tolto la vita tra le 5 e le 6 di questa mattina gettandosi dal cavalcavia in località Rioveggio. Il 53enne, originario di Vergato, lascia moglie e due figlie.
Problemi con la banca e un lavoro precario per una società telefonica. Sarebbero queste le probabili ragioni del gesto estremo di un uomo di 53 anni che questa mattina si è suicidato buttandosi da un viadotto dell’A1, vicino Rioveggio, in provincia di Bologna.
L’uomo ha lasciato un biglietto scritto a mano nella sua auto, una Renault Twingo, abbandonata lungo l’autostrada in carreggiata sud. Nel biglietto accenna a problemi economici con una banca e manifesta intenzioni suicida.
Gli agenti della Polstrada intorno alle 7,30 sono rimasti insospettiti dall’auto ferma sul ciglio della strada e sotto al viadotto hanno rinvenuto il corpo senza vita dell’uomo. Mentre nell’auto c’era quello scritto che spiega l’accaduto.
Il 53enne era originario di Vergato, sull’Appennino bolognese, dove vivevano anche la moglie e le due figlie, di 14 e 20 anni. Un domicilio, però, era anche a Ferrara, dove a quanto si apprende lavorava per una società telefonica facendo contratti porta a porta. Il suicidio è stato scoperto dagli uomini della Polstrada, che verso le 7.30 hanno visto l’auto abbandonata.
Il corpo è già stato recuperato e portato alla medicina legale di Bologna. L’ipotesi è che il suicidio sia avvenuto tra le 5 e le 6, ma solo l’autopsia chiarirà l’ora esatta del decesso. Del caso, in Procura, si occupa il pm Domenico Ambrosino, che aspetta la relazione della Polizia stradale.