La grande hall tutta ferro e cristallo del Justus Lipsius, il palazzo che ospita il Consiglio dei ministri dell’Ue, si trasforma, per i Vertici europei, in sala stampa: due lunghe serie di file di tavoli di lavoro parallele le conferiscono la sobria eleganza di una mensa militare. Appena fuori, rue de la Loi, l’autostrada urbana che taglia in due il quartiere europeo, viene chiusa al traffico. Dentro, centinaia di giornalisti  bivaccano in attesa di notizie.
Alla fine, comunque vada, la scena è da ‘day after’ dell’informazione europea: documenti divenuti cartacce, bottiglie, bicchieri, residui alimentari. Mancano i mozziconi di sigarette, ormai banditi. 

Al palazzo, le delegazioni arriveranno, in ordine protocollare, nel primo pomeriggio. Monti sarà già a Bruxelles: ieri sera ha ricevuto il premio assegnatoli dall’Associazione dei contribuenti europei. Ma la maggior parte dei suoi colleghi giungeranno la mattina, per i consulti di partito preliminari, o addirittura a ridosso della riunione. 

Il presidente del Vertice Herman Van Rompuy prevede un avvio dei lavori senza scosse: l’incontro con il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, un giro di tavola da clessidra – tre minuti ciascuno – sulle prospettive finanziarie dell’Ue 2014-2020: nessuna decisione in vista, c’è un sacco di tempo per ‘stringere’. Alle 18.00, le cose si fanno serie: si parla di crescita e lavoro. Van Rompuy prevede una discussione breve: il che vuol dire che l’accordo è quasi fatto, se non già confezionato. I portavoce cominciano a scendere in sala stampa: portano ai giornalisti che li assediano notizie e, soprattutto, annunci di conferenze stampa.

Perché, prima di cena, ci sarà spazio per la buona novella del Patto per la crescita e l’occupazione. Così, uno pensa, dopo cena, ‘quelli’, cioè i leader, potranno vedersi Italia-Germania. Non è così: ‘quelli’, a cena, e dopo, con il presidente della Bce Mario Draghi, cominciano ad azzannare l’osso: il futuro dell’Unione monetaria. Non bisogna prendere decisioni di dettaglio, ma van Rompuy s’aspetta che il Vertice delinei il percorso per rafforzare l’integrazione. Sopra, il dibattito s’accende. Sotto, si bivacca.

Si può andare avanti ad oltranza, fino all’alba: dopo la mezzanotte, però, la scena si dirada, perché gli inviati dei quotidiani ‘staccano’. Restano tv, radio, agenzie. Se la notte non bastasse, il mattino dopo si riparte. Il Vertice dovrebbe concludersi entro le 12. Ma il veleno potrebbe stare nella coda: il pranzo dell’Eurozona potrebbe essere il momento topico, con nel menu la Grecia e i rischi di contagio..

Il Fatto Quotidiano, 28 Giugno 2012

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