A Bruxelles incontro cruciale per il futuro dell'euro. Monti ha allertato i ministri del suoi governo per contromisure in caso di fallimento. Hollande: "Aiuti veloci a Italia e Spagna". I tedeschi in cambio chiedono maggior rigore sui conti pubblici. La Grecia chiede la ricontrattazione dell'accordo di salvataggio
Un meccanismo anti-spread per i paesi virtuosi. E’ la proposta che Mario Monti vuole a tutti i costi strappare al “difficilissimo”. Il vertice europeo è in corso a Bruxelles. Roma ha ricevuto l’appoggio di Francia e Spagna. Ma la Germania si oppone. Si tratta per alcuni del vertice europeo più importante dall’inizio della crisi, e forse il più importante della storia dell’Europa unita. Tanto cruciale che il presidente del consiglio Mario Monti ha chiesto a tutti i ministri economici del suo governo di non allontanarsi da Roma nel fine settimana e nella mattina di lunedì. La prospettiva è che, in caso di fallimento della riunione dei capi di Stato e di Governo della zona euro, sia necessario adottare decreti urgenti per fronteggiare la speculazione che potrebbe abbattersi sul nostro paese, o a protezione del nostro sistema bancario. Tra gli aspetti cruciali sul tappeto, le decisioni delicate sulla Grecia – la Germania è contraria a concedere sconti e dilazioni ad Atene sugli impegni relativi al piano d’aiuti – ma anche sulla crisi bancaria della Spagna. E lunedì si saprà la reazione dei mercati ai provvedimenti che verranno annunciati sulla crescita economica della zona euro. La Merkel ha più volte parlato di misure per la crescita, mentre il presidente del consiglio europeo, Van Rompuy auspica posti di lavoro per i giovani. Il vicepresidente della commissione europea Rehn prima del vertice si è concentrata su Italia e Spagna: “Misure per contrastare alti tassi italiani”.
La trattativa va avanti concentrandosi su due aspetti: le condizioni da imporre al Paese beneficiario e la potenza di fuoco del meccanismo. Sul primo punto il braccio di ferro è già emerso nei giorni scorsi. Angela Merkel ha fatto capire che le risorse del fondo salva-Stati sono a disposizione di tutti i paesi membri, purché vengano rispettate le condizioni previste dallo statuto. E i termini sono chiarissimi: un Paese che chiede aiuto al Fondo deve siglare un memorandum di intesa con la Commissione Ue che, sentita la Bce e il Fmi, domanda in cambio alcuni impegni. Di fatto, per il Paese beneficiario, significherebbe l’arrivo della Troika. Esattamente quello che l’Italia non vuole, come ha detto pubblicamente lo stesso Monti.
L’Italia, al contrario, chiede che i Paesi virtuosi, che hanno cioè determinate caratteristiche (assenza di procedure di infrazione sui conti pubblici, avanzo primario, progressi sul fronte delle riforme strutturali, ecc.) possano ricevere il sostegno del meccanismo anti-spread automaticamente, tutte le volte cioè che i tassi di interesse superano un certo “tetto”. L’acquisto di titoli pubblici nel mercato secondario da parte del meccanismo, aumentando la domanda, farebbe raffreddare il tasso di interesse con conseguente calo dello spread, il differenziale fra il titolo del Paese sotto tiro e il bund tedesco. Su questo punto, fonti diplomatiche riferiscono che l’Italia è pronta a negoziare: in particolare sul termine “compliant”, ovvero su quando un Paese rispetta determinati criteri che lo rendono “virtuoso”.
Berlino, però, al momento resta sulle sue posizioni. “Possiamo fare tutto ciò che è possibile all’interno dei trattati”, ha detto il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schaeuble in una intervista con il Wall Street Journal, sottolineando di essere contrario alla recente proposta di un meccanismo automatico senza una richiesta formale da parte del governo interessato. L’altro punto controverso, che oppone Roma e Berlino, sono le “munizioni”. Monti ritiene che le risorse del Fondo salva-Stati (l’attuale Efsf e il futuro Esm) non bastino: a disposizione del “firewall”, tolti gli aiuti già dati ai Paesi in difficoltà, restano infatti in cassa circa 500 miliardi (700 secondo altri calcoli). Poco per fermare la speculazione e rassicurare i mercati. Ecco perchè vorrebbe che del meccanismo facesse parte anche la Bce. Su questo punto la proposta italiana non è mai stata dettagliata.
Ma stando a diverse fonti ci sarebbero due ipotesi: quella di lasciare a Francoforte il compito di acquistare i titoli nel mercato secondario, attribuendo al Fondo il ruolo di ‘garantè in caso di problemi. L’altra ipotesi, contro cui Berlino si è già ripetutamente espressa, sarebbe quella di attribuire al Fondo quella ‘licenza bancarià che consentirebbe di prendere in prestito denaro a tassi agevolati dalla Bce come un qualunque istituto di credito. Ma anche su questo la Germania ha sempre detto di no, perchè li ritiene degli escamotage per aggirare il divieto che proibisce alla Bce di finanziare gli Stati.
CRONACA ORA PER ORA
20,13 – Governo greco chiede modifiche sull’accordo di salvataggio. Il primo ministro greco Antonis Samaras ha chiesto ai partner Ue “modifiche” alle condizioni del secondo accordo di salvataggio definito con Ue e Fmi. E’ quanto emerge da una lettera che lo stesso premier greco ha inviato ai leader riuniti a Bruxelles per il Consiglio europeo.
20,10 – Fonti Italia, “Scudo anti-spread” sul tavolo, nessuna previsione”. “E’ prematuro dire che c’è uno spiraglio” sulla proposta italiana ‘anti-spread’, “perchè la discussione non è ancora iniziata; se ne parlerà. L’importante è che ci sia la disponibilità a parlare”. Così fonti della delegazione italiana a margine del vertice Ue.
19,53 – Fonti Italia: “La proposta della Finlandia? Non risolve”. “Appare una proposta molto specifica e parziale che, avrà anche sue virtù, ma non risponde al problema fondamentale che avevamo posto” sullo spread. Così fonti italiane, a margine del Vertice Ue, bocciano la proposta presentata dalla Finlandia su obbligazioni garantite dal patrimonio dello Stato.
19,25 – Grecia: “Mai violato patti sulle assunzioni nel pubblico”. La Grecia non ha mai violato i patti sulle assunzioni nel settore pubblico. E’ quanto sottolinea il portavoce del ministro delle Riforme amministrative smentendo quanto riportato domenica scorsa dal settimanale To Vima secondo cui, citando un rapporto della troika, il governo avrebbe assunto 70.000 dipendenti pubblici violando cosi’ gli accordi con Ue e Fmi.
18,59 – Finlandia apre a bond garantiti da fondo salva-Stati. La Finlandia apre all’ipotesi diemissioni di titoli di Stato garantite dai fondi di salvataggio europei Efsf ed Esm. “Gli Stati vulnerabili – ha detto il premier Kyrkki Katainen – potrebbero emettere covered bond, garantiti da asset pubblici o entrate” con i due fondi “pronti a intervenire per facilitare le emissioni”.
18,56 – Euroscettici lanciano la partita del debito. Non è’ Grecia-Germania e nemmenola tanto attesa Italia-Germania di stasera, ma in fondo il canovaccio, almeno quello politico, è lo stesso: i paesi periferici, Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna – meglio conosciuti come Piigs – contro la formazione dei paladini del rigore, capitanata da Berlino e composta anche da Commissione Ue e Bce. L’idea è dell’eurodeputato ed euroscettico Nigel Farage, leader del britannico Ukip e Co-Presidente al Parlamento Ue del gruppo Eld, Europa della Libertà e della Democrazia, in cui milita anche la Lega Nord.
18,22 – Forum dei Giovani scrive a Monti e a leader Ue. In occasione del Consiglio Europeo il Forum Nazionale dei Giovani e il Forum Europeo della Gioventù hanno scritto ed inviato una lettera al premier Monti e a tutti i capi di Stato dell’Unione Europea, per chiedere a gran voce, a nome dei 96 milioni di giovani che vivono nell’Unione, scelte coraggiose ed investimenti per il futuro delle nuove generazioni. “Ci appelliamo a Voi – si legge nella lettera – per un visibile, forte e comprensivo investimento nei giovani in quanto priorità fondamentale per la crescita, la stabilità, e il benessere della società nel suo insieme: un nuovo coraggioso patto per i giovani”.
18,16 – Niente tv per i leader dell’Ue. Niente semifinale Germania-Italia per i leader europei impegnati al summit di Bruxelles. Al momento, spiegano infatti dall’organizzazione del vertice, non è prevista la presenza di televisori nella sala della cena di lavoro che dalle 19,30 vedrà impegnati i ventisette capi di Stato e di governo dell’Ue. E così, se Angela Merkel o Mario Monti volessero sapere l’andamento del match Italia-Germania dovranno alzarsi e recarsi nella sala attigua, riservata agli ‘sherpà, dove ci sono degli schermi televisivi. Oppure, farsi raccontare ciò che succede da qualche collaboratore.
18,10 – Vertice: bozza di una road map per l’integrazione Ue entro fine 2012. Entro l’anno sarà presentata una roadmap dettagliata per una più stretta unione economica del paesi europei. E’ quanto emerge dalla bozza conclusiva del summit. Il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso, il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker e il presidente della Bce Mario Draghi hanno preparato un rapporto da sottoporre all’attenzione dei leader Ue sulle modalità per completare l’unione economica che potrebbe potare all’emissione di debito comune.
17,43 – Berlusconi: “Abbiamo insistito per misure immediate”. Nel prevertice del Ppe “c’è stata una preoccupazione di tutti per la crisi che riguarda tutta l’economia europea”. Lo riferisce Silvio Berlusconi ricordando che il documento sul tavolo del vertice europeo “presentato dai quattro Presidenti, prevede misure per i prossimi sei anni, mentre noi abbiamo insistito perchè ci siano anche misure immediatamente attuabili, che possano fermare questa speculazione che colpisce alcuni Paesi virtuosi come è senz’altro l’Italia”.
17,32 – Schulz: “Sì a proposte di Monti su spread”. Il presidente del parlamento europeo Martin Schulz appoggia le proposte del premier italiano Mario Monti per contenere gli spread. “Non possiamo permettere che la Bce presti denaro alle banche con un tasso dell’1% e i tassi dei titoli pubblici siano al 6/7% – ha detto nella conferenza stampa dopo il suo intervento al Consiglio europeo – Servono decisioni oggi. Si puo’ utilizzare l’Esm con la licenza bancaria o altri strumenti, come ad esempio quelli proposti da Mario Monti”.
17,27 – Berlusconi: “Italia virtuosa, fermare la speculazione”. Il Consiglio europeo che si è aperto oggi a Bruxelles deve varare misure “che possano fermare questa speculazione che colpisce alcuni paesi virtuosi, come senz’altro è l’Italia, che ha fatto tutto cio’ che l’Europa e la Bce ci avevano chiesto in agosto”. Lo ha detto Silvio Berlusconi parlando con i giornalisti lasciando la sede del Ppe di Bruxelles. Secondo l’ex premier l’Italia ha adempiuto ai suoi compiti rispetto all’Europa: “tutto questo, dal mio governo ed in seguito dal governo dei tecnici, e’ stato al 90% fatto”.
17,11 – Vendola: “Serve un cambio di rotta radicale”. Per uscire dalla crisi serve un “cambio radicale della rotta” e gli Stati membri “devono cedere sovranità”. Ne è convinto il leader di Sinistra e Libertà, Nichi Vendola, intervenuto oggi al Parlamento europeo a Bruxelles al Forum internazionale “Un’altra strada per l’Europa”. “L’Europa – ha aggiunto – finora è prevalentemente una moneta, con un accordo sempre precario tra gli Stati nazionali che non hanno nessuna intenzione di cedere sovranità. Ma devono – ha proseguito – cedere sovranità: immaginare la riforma fiscale a livello europeo, immaginare un welfare a livello europeo, immaginare un mercato del lavoro ordinato a livello europeo, un sistema di difesa europeo”.
17,02 – Schulz: “Allentare la pressione dei tassi su alcuni Paesi”. Il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz condivide l’esigenza di “allentare la pressione dei tassi che pesa su alcuni Stati membri”: lo ha detto nel suo intervento con cui si e’ aperto il Consiglio europeo. “Sarebbe opportuno prevedere seriamente una licenza bancaria per il meccanismo europeo di stabilità”, ha aggiunto.
16,08 – Iniziato a Bruxelles la riunione dei capi di Stato e di governo. E’ cominciata a Bruxelles la riunione dei capi di Stato e di governo dell’Unione europea. Prima tema affrontato, il piano finanziario multiannuale e il primo intervento è del presidente del Parlamento Ue, Martin Schulz. Contemporaneamente è prevista, a margine del vertice, una riunione del cosiddetto “euro working group”, il gruppo di lavoro dell’Eurogruppo, che discuterà dei contenuti del rapporto per una maggiore integrazione messo a punto dai presidenti Van Rompuy, Barroso, Draghi e Juncker.
16,02 -Spread a 475 punti nel giorno del vertice. Nel giorno dell’atteso vertice Ue a Bruxelles, il differenziale tra Btp decennali e Bund tedeschi sale a 475 punti dopo l’apertura a quota 463: il rendimento dei nostri titoli sale così al 6,25%. Tensione anche sui bonos spagnoli, con uno spread salito a 546 punti. Scende invece all’1,50% il rendimento dei Bund a 10 anni.
15,56 – Vertice Ue, Berlusconi non risponde ai giornalisti. “Aspettiamo il consiglio di domani”. Così che il leader del Pdl Silvio Berlusconi si è rivolto alla stampa al termine del vertice del Ppe che ha preceduto il vertice Ue. L’ex presidente del Consiglio non ha voluto rispondere alle domande dei giornalisti. “Oggi non faccio dichiarazioni, vediamo e aspettiamo”.
15,47 – Van Rompuy su Twitter: “Posti di lavoro per i giovani”. “Rilanciare la crescita delle nostre economie e creare posti di lavoro, specialmente per i giovani, richiede un’azione immediata”. Lo dice il presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, su Twitter, riassumendo la sua breve introduzione dei lavori del vertice. “Ripristinando – aggiunge – la fiducia nella nostra valuta per la stabilità oggi e una prospettiva credibile per il futuro. Questo è il motivo per cui sia il nostro lavoro sulla crescita e l’occupazione sia la nostra riflessione sul futuro dell’Unione economica e monetaria sono cruciali in questa fase”.
15,42 -Bilaterale Monti-Hollande prima del vertice. Dopo un colloquio telefonico in mattinata, il premier Mario Monti ha avuto un incontro bilaterale con il presidente francese Francois Hollande prima dell’inizio del vertice Ue. L’incontro, a quanto si apprende, ha preceduto il colloquio con il presidente della Commissione europea Jose Manuel Durao Barroso.
15,01 – Merkel: “Misure per crescita entro oggi”. La cancelliera tedesca Angela Merkel punta a concludere oggi il negoziato sul patto per la crescita. Lo ha detto la stessa Merkel lasciando la riunione del Partito popolare europeo per recarsi al summit. La Merkel ha ribadito che occorrono nell’area euro “finanze pubbliche solide”, ma occorre anche rilanciare la crescita.
15,00 – Rehn: “Misure per contrastare alti tassi italiani”. Al vertice europeo di oggi e domani a Bruxelles è importante che i capi di stato e governo dell’Ue adottino misure che “calmino le turbolenze dei mercati” e aiutino l’Italia e la Spagna a “contrastare i forti tassi d’interesse”, andando verso un sistema di “messa in comune del rischio”: è l’appello rivolto oggi a Bruxelles dal commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn. “Per uscire dalla crisi abbiamo bisogno di misure sia a breve che a lungo termine”, ha spiegato.
14,49 – Rehn: “Stasera Italia non faccia catenaccio”. Questa sera l’Italia non giochi a “catenaccio” contro la Germania al campionato europeo di calcio, così come “non ha giocato a catenaccio approvando la riforma del mercato lavoro”. Lo ha detto oggi a Bruxelles il commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn, sottolineando “l’importanza” della riforma che ha ricevuto ieri il via libera della Camera per il ritorno alla crescita.
14,27 – La Germania apre agli Eurobond in cambio di rigore sui conti. Berlino potrebbe accettare l’introduzione degli eurobond e di misure per mettere sotto controllo gli spread in cambio di un maggior controllo sui bilanci dei Paesi in difficoltà, con la creazione di una sorta di ‘zar’ europeo dei conti pubblici. L’apertura è arrivata dal ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, in un’intervista concessa al Wall Street Journal alla vigilia del vertice europeo di Bruxelles. “Dobbiamo essere sicuri”, ha detto l’esponente dell’esecutivo tedesco, “che una politica fiscale comune sia irreversibile e ben coordinata. Non ci saranno obbligazioni garantite congiuntamente senza una politica fiscale comune”.
14,24 – Bersani: “Sostegno a Monti anche se vertice fallirà”. Sostegno al governo Monti anche se il vertice Ue dovesse fallire. Lo ha ribadito Pier Luigi Bersani, come riportano i social network del Pd, a margine della riunione dei leader socialisti europei di Bruxelles. “Siamo tutti qui a fare squadra”, ha detto il segretario democratico spiegando che dalla riunione di oggi “emergerà una piattaforma con chiarezza di proposte, e sono sicuro che il mondo progressista darà il suo contributo”.
14,21 – Rajoy: “Spagna spinge per unione bancaria e fiscale”. Al vertice europeo di Bruxelles la Spagna spingerà per l’unione bancaria e fiscale. Lo ha detto il premier spagnolo Mariano Rajoy. Senza esprimersi sull’ipotesi che i fondi di salvataggio europei possano essere usati per contenere gli spread di Spagna e Italia, Rajoy ha ribadito che gli attuali tassi pagati da Madrid non sono sostenibili.
14,14 – Hollande: “Azione molto veloce per aiuti Spagna e Italia”. Il presidente francese, Francois Hollande, chiede un’azione “molto veloce” per aiutare i paesi europei in difficoltà e cioè soprattutto Italia e Spagna. Hollande ha parlato prima dell’inizio del vertice Ue di Bruxelles.
13,54 – Rehn: “Al vertice decisione per stabilizzare mercati a breve”. Il vertice Ue prenderà decisioni per stabilizzare i mercati nel breve termine. Lo ha detto il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, intendendo aiuti che vadano incontro ai paesi piu’ fragili dell’Eurozona, come Spagna e Italia.
13,52 – Giro di telefonate tra i leader “per facilitare il vertice”. Giro di telefonate tra il premier Mario Monti e diversi leader europei, tra i quali Angela Merkel. Il presidente del Consiglio, che è arrivato a Bruxelles ieri e da stamani è nella sede del summit europeo, riferiscono fonti italiane, ha avuto una serie di colloqui telefonici con Hollande (Francia), Rajoy (Spagna), Merkel (Germania), Di Rupo (Belgio) e con il presidente dell’Eurogruppo Junker. Leader che ancora non sono arrivati al summit. Un modo, riferiscono le fonti, “per facilitare un accordo”.
13,18. Gasparri (Pdl): “Monti dica basta alle ricette della Merkel”. “Il Parlamento italiano è stato chiaro: l’Europa deve cambiare strada. Il Popolo della Libertà ha dato questo mandato a Monti e ci attendiamo che torni da Bruxelles con risultati concreti. E giunto il momento di dire basta alle ricette della Merkel, che hanno portato l’Europa in un vicolo cieco”. Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri.
13,06 – Napolitano: “Monti a Bruxelles con mandato forte da Parlamento”. “E’ altamente positivo che in un momento di grave difficoltà e di grande importanza per il nostro paese e per l’Europa, il Presidente del Consiglio rappresenta l’Italia a Bruxelles forte del mandato su cui si è registrata in Parlamento una sostanziale e larghissima convergenza”. E’ quanto afferma il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
13,03 – Merkel: “Misure per la crescita al centro dei colloqui”. Il pacchetto di misure per la crescita elaborato dalle istituzioni europee e dalla Bce sarà “al centro dei colloqui del Consiglio Europeo che inizia oggi pomeriggio”. Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel a margine del pre vertice del Ppe a Bruxelles. La cancelliera non ha voluto rilasciare altre dichiarazioni.
13,00 – Marchionne: “Concreta possibilità che l’euro imploda”. ”C’è la concreta possibilità che l’euro imploda. Non sono né pessimista né ottimista ma incredibilmente speranzoso”. Lo ha affermato l’ad Fiat Sergio Marchionne rispondendo a una domanda sul vertice europeo. “Penso che il nostro destino collettivo dipenda da questo mandato, non solo come Europa ma il resto del mondo. Chi pensa che questo riguardi solo l’Europa sta sottostimando il livello di interconnessione dei mercati mondiali”.
12,10 – Squinzi: “Con uscita da euro tenore di vita indietro di decenni”. Con l’uscita dalla moneta unica europea dei paesi dell’Eurozona “si parla di una riduzione del pil europeo di almeno il 25%. Quindi questo vorrebbe dire tornare indietro di qualche decennio del tenore di vita dell’Europa”. Ad affermarlo è il leader di Confindustria, Giorgio Squinzi, commentando il rapporto Csc presentato oggi.