Altro che critiche e interrogazioni della minoranza, dei partiti sconfitti che puntano il dito contro la vittoria dell’antipolitica. Il sindaco di Parma ora ha un nuovo nemico in più. Nella sua agenda di primo cittadino, Federico Pizzarotti non è riuscito a trovare spazio nemmeno per un’intervista con Bruno Vespa. Il giornalista, arrivato nel nuovo Comune a Cinque Stelle per raccogliere la testimonianza del neoeletto sindaco per un capitolo del suo prossimo libro, non è stato ricevuto. “L’incontro non era programmato e lui mi ha chiesto di vederlo in un giorno in cui era davvero impossibile” si giustifica Pizzarotti. Ma intanto Vespa, a differenza degli inviati di Chi, è ritornato a Roma senza una dichiarazione del sindaco, e non l’ha presa per niente bene.
Certo non sarà questa la preoccupazione principale di Pizzarotti, che da settimane ha da gestire l’assedio della stampa, ma anche ben altri problemi, nella città ereditata da Vignali che conta un debito di oltre 800 milioni di euro. Ad esempio, a più di un mese dal trionfo dei Cinque Stelle a Parma la giunta si è riunita per la prima volta oggi, ed è ancora azzoppata. All’appello intorno alla tavola rotonda del Comune manca ancora l’assessore al Welfare, e per il momento non ci sono tempistiche ufficiali per la nomina. “Arriverà presto, sto incontrando diverse persone” ripete il sindaco, ma intanto i giorni passano, e le delibere da approvare in uno dei settori più in emergenza di Parma si accumulano su una scrivania ancora vuota.
Questa mattina la macchina comunale è entrata ufficialmente in funzione alle 8,30. Il primo ad arrivare l’assessore all’Ambiente Gabriele Folli, che è anche il primo a uscire dopo circa due ore di seduta. Ma come per il primo consiglio comunale, anche per il debutto della giunta, chi si aspettava la rivoluzione dovrà accontentarsi di quella che molti dei delegati usciti alla spicciolata hanno definito come “una riunione di routine”. Così ha liquidato le delibere approvate l’assessore al Bilancio Gino Capelli. Nessuna presa di posizione su grandi temi, nessun discorso programmatico o presa di coscienza di problemi di particolare urgenza da affrontare. “Il fatto è che sulle grandi problematiche lavoriamo quotidianamente, le decisioni di oggi riguardano questioni di ordinaria amministrazione” aggiunge l’assessore all’Urbanistica Michele Alinovi, che ad appena tre giorni dalla sua elezione annuncia però qualche novità sulla gestione del territorio in arrivo a breve. I nuovi amministratori alle prese per la prima volta con delibere e votazioni parlano quasi da politici navigati, come fosse normale firmare e approvare provvedimenti che sblocchino e diano continuità alle attività cittadine. “Abbiamo più che altro dato il via libera a questioni burocratiche – chiarisce anche il vicesindaco Nicoletta Paci – le decisioni rilevanti arriveranno più avanti”.
Mentre Beppe Grillo lancia proclami sulle prossime elezioni politiche, dicendo che “dopo le recenti proiezioni di voto al 20% e la vittoria di Parma, il M5S è diventato il mostro da abbattere”, il laboratorio politico ducale procede a piccoli passi. Una decina le delibere approvate in tutto, tra cui la proroga fino alla fine dell’anno del contratto tra Comune e azienda Tep per il trasporto pubblico locale e la Family Card, utilizzata da circa 2mila famiglie in città. Via libera anche al finanziamento di alcune manifestazioni di quartiere e alla revoca di una delibera del commissario Mario Ciclosi su un risarcimento di 75mila euro che l’ex comandante della polizia municipale Emma Monguidi aveva rifiutato per chiudere un contenzioso con il Comune.
“Per le delibere di indirizzo si dovrà aspettare la seconda riunione di giunta” assicura Pizzarotti, ma sulla valanga di scadenze in arrivo paventate dalla minoranza, il piglio è sicuro, soprattutto per quanto riguarda la questione Teatro Regio. La prossima settimana entrerà in vigore il nuovo statuto e il sindaco ha fissato la riunione del cda, che sarà chiamato a decidere sul nuovo sovrintendente (il mandato di Mauro Meli scade il 30 giugno) e sul futuro del teatro. “Il Festival Verdi è salvo, le opere fissate si faranno e sono già state finanziate – spiega – La prossima settimana incontrerò tutti gli attori, anche quelli usciti dalla Fondazione, come Provincia e Fondazione Cariparma. Penso che ci debba essere la volontà di lavorare tutti insieme, al di là dei formalismi”.
Intanto in Comune continua il lavoro di preparazione per il prossimo consiglio comunale in programma il 5 luglio. La minoranza, che con Dall’Olio (Pd) e Ghiretti (Parma Unita) ha già cominciato a intervenire sulla lentezza della formazione della giunta e sulla mancata trasparenza delle linee programmatiche del Movimento 5 stelle (depositato senza avvisare gli avversari) sta preparando documenti su tematiche da inserire all’ordine del giorno della prossima seduta. Di certo, dopo lo scivolone sull’assessore all’Urbanistica e le gaffes dei primi giorni da amministratori, tra cui la mancata convocazione della riunione dei capigruppo per la scelta del presidente del consiglio, l’opposizione non tollererà altri inciampi.